“Il link che hai provato ad inviare è stato bloccato perché indicato come non sicuro“. Questo il messaggio che è iniziato ad apparire a tutti quegli utenti del software di messaggistica Microsoft Messenger che, nelle scorse ore, hanno provato a trasmettere un link facente riferimento a “The Pirate Bay“. Secondo le prime analisi, non si tratterebbe di alcuna misura antipirateria dal momento che i collegamenti ipertestuali verso altri tracker e motori di ricerca BitTorrent sembrano funzionare correttamente.
Il filtro è stato attivato da Microsoft a livello server: la modifica, infatti, non coinvolge solamente gli utenti di Messenger ma anche tutti coloro che hanno scelto di installare ed utilizzare un client “alternativo” per la messaggistica istantanea, ad esempio Pidgin od Adium.
La nuova “stretta” su The Pirate Bay si aggiunge ai tanti blocchi che sono stati ordinati dalle autorità nazionali di alcuni Paesi. In Italia, poco più di due anni fa, è stato confermato il blocco definitivo del sito mediante l’alterazione dei record DNS gestiti dai vari provider “nostrani”. Il Tribunale di Bergamo, riferendosi alla precedente sentenza emessa dalla Cassazione, aveva sancito la “sequestrabilità” di quei siti Internet, anche stranieri, che offrano strumenti atti a facilitare la diffusione di opere protette da copyright senza averne diritto (ved. questo nostro articolo).