Google ha annunciato l’imminente varo di un nuovo servizio che consentirà agli utenti di accorciare gli URL di indirizzi web particolarmente lunghi. Diversamente rispetto agli altri servizi ben noti e largamente impiegati sui social network (dal momento che su Twitter la “sintesi” è d’obbligo, ridurre la lunghezza degli URL consente di utilizzare un maggior numero di caratteri per il resto del messaggio), “goo.gl” – questo il nome del nuovo servizio – è al momento fruibile solo da parte di coloro che usano la toolbar di Google oppure FeedBurner.
E’ possibile che in futuro l’impiego di “goo.gl” sia esteso a tutti. L’URL “corto” scelto da Google è particolarmente “alla moda” perché tende a ricalcare lo stesso nome del colosso fondato da Page e Brin. Il TLD (Top-level domain) .gl
appartiene alla Groenlandia, enorme isola ricoperta per la quasi totalità da ghiacci che è parte del Regno Unito di Danimarca.
L’inconveniente che si cela dietro l’uso degli “URL brevi” deriva dal fatto che l’utente non può sapere immediatamente dove conduce l’indirizzo. Ad esempio, l’URL accorciato potrebbe a sua volta far riferimento ad un sito contenente malware e redirigere quindi il browser web verso tale sito potenzialmente pericoloso.
Google spiega che la sicurezza è uno dei punti fermi sui quali “goo.gl” è stato sviluppato. Una tecnologia di filtraggio automatico (la stessa usata nel motore di ricerca) si prefigge come scopo quello di allertare tempestivamente l’utente nel caso in cui il link di destinazione si dovesse rilevare “maligno”.
Anche “bit.ly”, uno tra i servizi di “URL-shortening” più usato, si sta proprio in questi giorni accordando con Websense, Verisign e Sophos per offrire un controllo automatico sui link di destinazione.
Oltre all’aspetto sicurezza, Google vuole porre l’accento su “velocità” e “stabilità” del servizio: i tecnici dell’azienda assicurano che “goo.gl” risponderà in tempi e offrirà ottime performance in termini di disponibilità.