Le APU AMD Ryzen 6000 per i notebook hanno suscitato un buon interesse ma l’architettura Zen 4 è sicuramente una delle grandi protagoniste delle domande avanzate ai responsabili dell’azienda di Sunnyvale nel corso del CES 2022.
Zen 4 sarà l’architettura che definirà il futuro a medio e lungo termine di AMD e sarà la base per i prossimi processori Ryzen 7000 così come per la prossima generazione di Threadripper ed EPYC. La sua importanza è fuori discussione e Zen 4 sarà il pilastro sul quale AMD costruirà il suo prossimo ecosistema di processori consumer mainstream ad alte prestazioni così come i chip HEDT e le soluzioni per sistemi server e data center.
AMD ha confermato alcuni dettagli importanti su Zen 4: raccogliendoli tutti è possibile tracciare un identikit abbastanza preciso sui processori del prossimo futuro che l’azienda guidata da Lisa Su lancerà sul mercato.
Va detto che il lancio dei primi processori Zen 4 consumer destinati al mercato di massa non avrà luogo fino alla seconda metà di quest’anno: c’è quindi ancora un ampio margine per i cambiamenti anche se a questo punto punto dovrebbero essere di minore entità.
Zen 4 manterrà il concetto di chiplet: verrà tuttavia raddoppiato il numero di core per chiplet passando da 8 a 16. Ciò sarà possibile grazie all’integrazione della cache L3 che viene “impilata” in modo da ridurre lo spazio occupato sulla superficie del chip e alla scelta del processo costruttivo a 5 nm di TMSC. Quest’ultimo porterà a un’ulteriore riduzione della dimensione dei transistor e quindi dello spazio occupato da ogni core. In un altro articolo abbiamo visto cosa sono i core di un processore.
Un singolo chiplet basato su Zen 4 avrebbe quindi 16 core, potrebbe gestire fino a 32 thread e disporrebbe di un totale di 64 MB di cache L3 3D-stacked che, in teoria, dovrebbe essere accessibile da tutti i core. La cache L2 sarebbe invece pari a 8 MB complessivi, 512 KB per core.
AMD ha già confermato che con Zen 4 aumenterà il numero massimo di core nei suoi processori EPYC massimizzando i benefici derivanti dall’utilizzo di più chiplet.
Il design ibrido che Intel ha adottato con gli Alder Lake-S non ha lasciato nessuno indifferente e alla fine si è rivelato un successo. Come farà AMD a integrare 16 core in un chiplet senza avere problemi in termini di consumi energetici e calore generato?
AMD potrebbe usare in uno stesso chiplet 8 core Zen 4 ad alte prestazioni contraddistinti da un TDP e un secondo cluster con 8 core Zen 4 con TDP limitato a 30W.
Questa scelta permetterebbe ad AMD di fissare un TDP massimo di 170W e, allo stesso tempo, di alzare il livello delle prestazioni in multi-thread.
Le performance in multi-thread saranno quindi significativamente più elevate rispetto agli attuali processori Zen 3 mentre in single-thread le differenze non dovrebbero essere marcate.
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Con il lancio dei Ryzen 7000 AMD introdurrà un socket completamente nuovo passando tra l’altro da una soluzione basta su pin (PGA, quella attuale) a uno schema LGA: questa scelta segnerà la fine del socket AM4 e l’inizio di una nuova era.
Il nuovo socket AMD è noto come AM5 (LGA1718) e sarà accompagnato dai nuovi chipset della serie 600.
AMD metterà nelle mani dei suoi clienti una piattaforma all’avanguardia garantendo supporto per le memorie DDR5 e per il nuovo standard PCIe Gen5.
Nel corso di una dimostrazione svoltasi al CES di Las Vegas la CPU Ryzen 7000 utilizzata per la prova funzionava a 5 GHz con tutti i suoi core attivi. Non si trattava di un valore di picco raggiunto in modalità turbo con un thread attivo ma una modalità performante e stabile con un carico di lavoro realistico e importante. Si tratta di un dettaglio non trascurabile che indica che AMD è riuscita a superare uno dei problemi più importanti dei progetti di CPU basati su design multi-chip ovvero il picco massimo della frequenza di clock.
Tutti i processori Ryzen 7000 basati su Zen 4 dovrebbero infine essere dotati di una GPU integrata basata sull’architettura RDNA2: da un lato è la risposta all’integrazione delle GPU Xe Gen12 negli Intel Alder Lake-S, dall’altro è una mossa che con l’adozione delle memorie DDR5 ha perfettamente senso.