Nel corso della giornata spesa con gli analisti finanziari, AMD ha condiviso una serie di informazioni importanti su come l’azienda si muoverà nel corso dei prossimi mesi.
Parlando dell’architettura Zen 4 alla base dei processori Ryzen 7000, la società guidata da Lisa Su ha confermato che il miglioramento in termini di IPC (istruzioni per ciclo) è quantificabile tra l’8% e il 10% rispetto a Zen 3.
Il miglioramento complessivo in termini di performance per core sarà del 15% come peraltro già precedentemente indicato tenendo conto che il balzo in avanti sarà riconducibile alle frequenze operative più elevate dei processori realizzati con un processo litografico a 5 nm.
Le prestazioni in multi core aumenteranno di circa il 35% nel caso del Ryzen 7000 a 16 core, il potenziale Ryzen 9 7950X.
Ci sarà comunque un miglioramento marcato sul piano delle prestazioni per watt: in questo caso si parla di un +25%.
I tecnici di AMD aggiungono che la larghezza di banda della memoria aumenterà fino al 125% rispetto a Zen 3, il che potrebbe essere un’ulteriore conferma dell’utilizzo di DDR5 fino a 7200 MHz.
Celebrando i primi 5 anni dei processori Ryzen a marzo di quest’anno, AMD aveva fatto qualche piccola rivelazione sui suoi piani futuri. E adesso cominciano a fluire i primi dettagli sulla piattaforma Zen 5.
Zen 5: i processori arriveranno nel 2024 con una microarchitettura totalmente rinnovata
Il piccolo miglioramento prestazionale dei Ryzen 7000 rispetto ai procesori desktop di generazione precedente (Ryzen 5000) trova giustificazione nell’impegno che AMD sta rivestendo nello sviluppo dell’architettura Zen 5.
Come appena confermato dall’azienda, Zen 5 sarà un’architettura “totalmente nuova” capace di migliorare significativamente aspetti come le prestazioni e l’efficienza energetica. La pipeline di esecuzione delle istruzioni è stata riconcepita di sana pianta ed è notevolmente più ampia rispetto alla soluzione attuale: abbiamo visto come funziona un processore.
Zen 5 porterà anche una serie di ottimizzazioni per le applicazioni basate sull’intelligenza artificiale e più nello specifico sul machine learning.
La revisione della struttura dei core del processore sarà figlia del passaggio a un processo costruttivo ancora più miniaturizzato: si passerà infatti a un nodo a 3 o 4 nm: il primo sarebbe un approccio litografico completamente nuovo, il secondo un miglioramento dello schema a 5 nm.
Agendo sull’ampliamento della pipeline AMD potrà sbloccare ciò che limita le istruzioni per ciclo (IPC) che vengono eseguite. Ecco perché con Zen 5 ci si attende un deciso balzo in avanti in termini di IPC quantificabile in un +30%.
La società di Sunnyvale ha confermato che nella sua roadmap ci sono anche i processori Zen 4 con V-Cache che spera avranno un impatto maggiore sul mercato rispetto al Ryzen 7 5800X3D. Includeranno anche una nuova versione dell’interconnessione Infinity, un tassello fondamentale nella progettazione di moduli multichip come i moderni Ryzen.