Come anticipato ad agosto scorso, AMD ha annunciato oggi la disponibilità dei primi processori della serie Ryzen 7000 destinati ai nuovi sistemi desktop.
Si tratta ovviamente di dispositivi MCM (Multi-chip module) che utilizzano due chiplet per i core e un ulteriore chiplet per le funzioni di I/O con una GPU Radeon Graphics 2 a 128 shader (0,5 TeraFLOPS) integrata. I primi due sono realizzati con un processo costruttivo a 5 nm di TSMC, il terzo con uno a 6 nm sempre di TSMC.
I primi Ryzen 7000 presentati da AMD sono quattro in tutto:
– Ryzen 5 7600X a 6 core con frequenza base di 4,7 GHz e turbo di 5,3 GHz (TDP 105W) a 299 dollari.
– Ryzen 7 7700X a 8 core con frequenza di clock pari a 4,5 GHz per arrivare a 5,4 GHz in modalità turbo (TDP 105W). Il prezzo è stato fissato a 399 dollari.
– Ryzen 9 7900X a 12 core con frequenze pari a 4,7 e 5,6 GHz rispettivamente in modalità base e turbo (TDP 170W). Il costo è in questo caso di 549 dollari.
– Ryzen 9 7950X a 16 core capace di lavorare tra 4,5 e 5,7 GHz a seconda della modalità (TDP 170W). Il prezzo è di 699 dollari.
Il TDP e i nomi dei modelli, conoscendo il significato delle sigle dei processori AMD, suggeriscono ovviamente che abbiamo a che fare con processori di fascia alta. La “X” finale viene utilizzata a rimarcare le grandi potenzialità sul versante overclocking.
L’azienda di Sunnyvale ha fornito alcuni dati di interesse e condiviso i primi confronti. Le modifiche all’architettura Zen 4 fanno aumentare le istruzioni per ciclo (IPC) del 13% invece dell’8-10% al quale si era fatto inizialmente riferimento. Grazie al balzo in avanti in termini di frequenze di clock, fino a 700 MHz in più, la potenza in single core aumenta del 29%.
Mark Papermaster, Chief Technology Officer di AMD, e Lisa Su, CEO dell’azienda, hanno dichiarato che i nuovi Ryzen 7000 superano la concorrenza Intel in termini prestazionali. Lisa Su ha affermato che, ad esempio, il Ryzen 9 7950X offre il 62% di prestazioni nelle attività di rendering applicando anche il ray tracing rispetto a un Core i9-12900K. Le prestazioni per watt vengono descritte come superiori del 49%.
Ciò che ha permesso di aumentare l’IPC sono le modifiche lato frontend, sulla parte della pipeline di elaborazione delle istruzioni dedicata alla ricezione e alla decodifica delle stesse. Ne parliamo nell’articolo su come funziona un processore.
AMD ha anche migliorato i meccanismi che si occupano di garantire che le informazioni necessarie per le varie elaborazioni siano contenute nei registri della CPU e la stessa esecuzione speculativa.
D’altra parte la cache del processore è rimasta praticamente invariata: 32 MB L3 per chiplet sebbene AMD abbia raddoppiato la cache L1 portandola da 256 a 512 KB.
Nel complesso un miglioramento dell’IPC del 13% è certamente rilevante anche se le migliorie più marcate sono a questo rimandate al momento del lancio dell’architettura Zen 5.
In ogni caso, i Ryzen 7000 – che utilizzano esclusivamente memorie DDR5, supportano le estensioni AVX-512 e puntano sul processo litografico a 5 nm – competeranno efficacemente con gli Intel Core di dodicesima generazione (Alder Lake) già sul mercato e anche con i Raptor Lake di tredicesima generazione.
Come da tradizione, i Ryzen 7000 per desktop si confermano molto interessanti sul versante dei consumi energetici. Il TDP dei 7900X e 7950X è di 170W quando un Core i9-12900K si attesta sui 240W e, secondo AMD, non offre le stesse prestazioni in multicore .
I portavoce della società guidata da Lisa Su aggiungono inoltre che un processore come il 7950X abbatte i consumi energetici del 62% rispetto al 5950X a parità di prestazioni. A parità di consumo, invece, il 7950X sarebbe il 49% più performante.
Sempre stando ai dati condivisi da AMD, il 7950X offrirebbe il 47% di prestazioni in più per Watt rispetto al Core i9-12900K di Intel, l’11% in più di potenza in single core e il 44% in più in multicore.
La commercializzazione dei nuovi AMD Ryzen 7000 prende ufficialmente il via oggi 27 settembre 2022.