Quando AMD ha progettato l’architettura che utilizza da quasi un decennio sulle sue schede grafiche si è concentrata sulle prestazioni complessive piuttosto che su specifici campi applicativi (ad esempio il gaming). L’architettura Graphics Core Next (GCN) e poneva l’attenzione sul parallelismo o l’esecuzione parallela delle attività per velocizzare l’esecuzione dei calcoli e migliorare le prestazioni. GCN, tuttavia, ha mostrato i suoi limiti nel gaming, uno dei settori più remunerativi per la società di Sunnyvale.
Con la nuova architettura RDNA, AMD ha cambiato la sua mentalità partendo dalle basi già in possesso degli ingegneri dell’azienda e applicando una serie ottimizzazioni: nel processo l’architettura ha perso sul piano della potenza di calcolo pura (per questo c’è GCN) ma nel settore gaming con RDNA AMD ha fatto passi da gigante, anche grazie ai chip realizzati ricorrendo a un processo produttivo a 7 nm e ai consumi energetici marcatamente migliorati.
Ora AMD ha presentato un white paper in inglese che illustra tutte le peculiarità e i benefici dell’architettura RDNA. Scaricabile da questa pagina, il documento di approfondimento raccoglie tutti i cambiamenti e i concetti di base sui quali si basa l’architettura.
Una buona parte delle informazioni contenute nel white paper appena pubblicato erano già state veicolate in precedenza ma in molti casi vengono colmate le lacune che ancora restavano.
Il documento spiega bene il funzionamento delle Dual Compute Unit utilizzate nell’architettura RDNA, sistema di cache, l’esecuzione delle istruzioni, come sono raggruppate e così via. Viene tolto il velo anche da funzionalità come FidelityFX, tecnica di anti-aliasing capace di preservare le prestazioni migliorando la qualità grafica.