AMD è una di quelle aziende che ogni anno registra un numero ragguardevole di brevetti, gran parte dei quali relativi alle GPU e alle schede grafiche in generale.
Non è un segreto che l’attuale architettura delle GPU AMD, chiamata GCN ovvero Graphics Core Next, nonostante si rilevi particolarmente efficace nel computing parallelo (con un impatto decisamente positivo durante l’utilizzo delle librerie grafiche a basso livello, come le DirectX 12), soffra di alcuni problemi in termini di consumi energetici dovuti al design scelto in fase di progettazione.
La società di Sunnyvale è consapevole delle “mancanze” dell’attuale architettura ed è proprio per questo motivo che ha già richiesto la registrazione di un nuovo brevetto che descrive il funzionamento di una tecnologia pensata per risolvere l’impatto sui consumi energetici.
La soluzione ideata vuole risolvere i problemi di performance che si manifestano durante la condivisione delle risorse, come la cache, tra le unità responsabili delle elaborazioni dei dati su una GPU (chiamate shader o CUDA core nel caso delle schede NVidia).
Queste architetture hardware per l’elaborazione parallela sono capaci di velocizzare le operazioni di calcolo eseguendo centinaia di processi simultaneamente. Il problema, però, si pone nel momento in cui l’informazione da elaborare non viene correttamente individuata, con il risultato che è necessario spendere più risorse e quindi maggiore energia.
Ritenendo ampiamente migliorabile l’attuale esecuzione di operazioni sulla pipeline, in cui l’ordine delle azioni da compiere è prestabilito, i tecnici di AMD desiderano ottimizzare la gestione delle varie operazioni e l’esecuzione in parallelo, usare una migliore condivisione delle risorse, minimizzare l’accesso alla memoria e i trasferimenti di dati tra i registri così da ridurre i consumi energetici in modo significativo.
Nella richiesta di registrazione di brevetto presentata da AMD, si legge chiaramente come gli ingegneri dell’azienda guidata da Lisa Su intendano incrementare l’ampiezza di banda con la conseguenza di velocizzare gli spostamenti dei dati e l’efficienza complessiva del sistema.
Ovviamente mancano alcuni dettagli fondamentali, che AMD preferisce mantenere riservati, ma è chiaro che l’azienda di Sunnyvale sta gettando le basi per le future architetture, cercando di ridurre il gap con NVidia, dopo essere finalmente tornata a vivacizzare la competizione con la rivale Intel nel campo dei microprocessori.