AMD ha piacevolmente sorpreso tutti con la sua architettura RDNA 2 e dal prossimo 18 novembre, quando verranno immesse sul mercato le prime schede grafiche RX 6000, si potranno finalmente verificare i dati condivisi dalla società di Sunnyvale: AMD presenta le nuove schede grafiche Radeon RX 6000 basate su architettura RDNA 2.
Sul versante ray tracing l’obiettivo di AMD con RDNA 2 è consentirne l’utilizzo in risoluzione QHD (1440p) mentre NVidia ha già portato la stessa tecnica sull’UHD.
Per AMD la scelta è più che comprensibile trattandosi di un debutto ma NVidia potrà approfittare del vantaggio accumulato.
Nel migliore scenario possibile le RX 6000 offrirebbero prestazioni in fatto di ray tracing più elevate rispetto alle RTX 20 di NVidia ma inferiori a quelle delle RTX 30.
Rick Bergman, vice presidente esecutivo di AMD, ha nel frattempo rivelato alcune anticipazioni su ciò che la sua azienda sta preparando per il futuro.
Per quanto riguarda RDNA 3 Bergman ha indicato che l’azienda continuerà a concentrarsi sul miglioramento delle prestazioni per watt. D’altra parte la riduzione dei consumi energetici è un aspetto considerato come fondamentale da parte di AMD.
Possiamo aspettarci un grande miglioramento in termini di efficienza (circa il 50%), l’Infinity Cache sarà ancora presente e pure più ampia ed è lecito ipotizzare l’utilizzo di nodo a 7 nm ancora più avanzato per le prossime GPU AMD.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale sulle schede video ha mostrato un grande potenziale: NVidia DLSS 2.0 è certamente uno dei migliori esempi (NVidia DLSS, cos’è e come funziona).
AMD sta lavorando su FidelityFX Super Resolution, una soluzione aperta che non utilizzerà API proprietarie e si comporterà come un sistema intelligente di ricostruzione e ridimensionamento delle immagini. Maggiori dettagli arriveranno nel 2021.
Si è inoltre appreso che TSMC continuerà a essere l’azienda sulla quale punterà AMD per la produzione dei suoi chip: la produzione da parte della società taiwanese non procederebbe al momento in maniera spedita tanto che TSMC non riuscirebbe a produrre al ritmo inizialmente prefissato. Questo potrebbe essere un problema perché prodotti come i processori Ryzen 5000 e le schede RX 6800 saranno tra i più venduti in assoluto nel corso dei prossimi mesi.
Per quanto riguarda l’architettura Zen 4 dovrebbe essere foriera di migliorie su tutti i fronti: litografia, cache, esecuzione speculativa e molto altro ancora. I primi processori Zen 4 basati sul processo costruttivo a 5 nm dovrebbero essere presentati già nel 2022.
Secondo Bergman Zen 4 dovrebbe portare a un aumento a due cifre dell’IPC (istruzioni per ciclo) quindi tra il 10% e il 20% rispetto all’architettura di precedente generazione.