Gli utenti hanno segnalato in questi giorni un problema con i nuovi driver Adrenalin: una volta installati modificano la configurazione del BIOS all’insaputa degli utenti provocando di fatto l’overclocking delle CPU Ryzen.
AMD ha confermato il problema descrivendolo come un bug sul quale i tecnici dell’azienda stanno indagando. La società guidata da Lisa Su ha aggiunto che fornirà maggiori informazioni sulla questione “il più presto possibile”.
Il bug interessa soltanto i computer con una scheda grafica Radeon e un processore Ryzen: questi ultimi sono controllati tramite il software Adrenalin che integra una sorta di modulo software (Ryzen Master) utilizzato per modificare vari aspetti del funzionamento del processore senza dover entrare nel BIOS.
Il tutto è governato dalla funzione chiamate Precision Boost Overdrive (PBO) che si occupa di regolare tensioni e frequenze “al volo” per l’overclock con un semplice clic.
L’overclocking automatico del processore causato dall’installazione del driver Adrenalin più aggiornato non è di per sé un grosso problema perché l’aumento delle frequenze operative appare piuttosto contenuto. L’overlock di una CPU Ryzen, tuttavia, annulla automaticamente la garanzia e dal momento che la variazione è imputabile a un intervento software non richiesto dall’utente, AMD dovrà necessariamente continuare a supportare anche le CPU modificate.
Le CPU Ryzen dispongono di robuste caratteristiche di protezione integrate per prevenire qualsiasi danno fisico al chip. Tuttavia, la potenziale instabilità del sistema che può scaturire da una funzione che invalida la garanzia non è accettabile se non si è informati prima dei rischi.