Nel 2014 AMD si trovava in una situazione difficile, con i suoi processori che mancavano di quel “carico” di innovazione indispensabile per contrastare la concorrenza. La società di Sunnyvale iniziò allora un importante percorso di crescita assicurando che entro il 2020 avrebbe migliorato in modo sostanziale l’efficienza energetica dei suoi processori.
AMD parlò del suo “obiettivo 25×20” ovvero delle mire finalizzate a migliorare l’efficienza energetica dei notebook di 25 volte entro il 2020.
A distanza di 6 anni AMD non solo è riuscita a raggiungere il traguardo ma l’ha abbondantemente superato. Merito di una serie di scelte azzeccate: il processo litografico a 7 nm di TSMC, l’architettura Zen 2, la riprogettazione dell’architettura Vega destinata alle GPU integrate dei Ryzen 4000 per sistemi portatili (altrimenti conosciuti con il nome in codice di “Renoir“).
L’efficienza energetica delle APU AMD Renoir del 2020 è quasi 32 volte superiore alle Kaveri datate 2014. Un balzo in avanti davvero marcato rispetto soltanto alle CPU Picasso del 2019 che si fermavano a un miglioramento in termini di efficienza energetica pari a meno dell’11% rispetto ai processori di 6 anni fa.
C’è stata infatti una certa stagnazione all’epoca della presentazione dei processori Zen/Zen+ mentre le ottimizzazioni più marcate si sono registrate proprio con l’architettura Zen 2 e i nuovi Ryzen 4000.
Sam Naffziger, ingegnere AMD, non si è voluto sbilanciare sui piani futuri dell’azienda limitandosi a dichiarare che “nel corso dei prossimi 5 anni ci sarà da divertirsi” lasciando intendere come la società di Lisa Su sia consapevole di avere tutte le carte in regola per estendere le proprie quote di mercato su tutti i principali segmenti.