AMD aggredisce il mercato server con i nuovi processori Epyc 7000

Si rinnova la sfida a Intel: AMD amplia il campo di gioco provando a conquistare il mercato serve dove la società rivale vanta oggi un monopolio totale.

La sfida lanciata a Intel prosegue a tuttotondo. Con la presentazione dei nuovi processori Epyc 7000, AMD torna finalmente a “graffiare” anche nel mercato server.
Gli utenti finali potranno scegliere tra diversi modelli, installabili su schede madri capaci di accogliere una o due CPU.

I processori AMD Epyc sono piuttosto grandi perché includono quattro die, ciascuno dei quali con 8 core. Il supporto per il multithreading consente di raddoppiare il numero dei core fisici e ciascun chip può gestire due canali di memoria, per un totale di otto canali per processore.

I quattro die sono collegati tra loro utilizzando la nuova interconnessione AMD Infinity Fabric che gioca un ruolo di primaria importanza non solo nelle comunicazioni da die a die ma anche in quelle tra processore e processore oltre che con le GPU Vega.
Durante il trasferimento dati tra die, Infinity Fabric può arrivare a muovere 42,6 GB/s per link mentre nello scambio di informazioni con un altro processore sulla stessa scheda madre fino a 37,9 GB/s per link.


Il processore Epyc più economico dispone complessivamente di 8 core ma esistono anche versioni a 16, 24 e 32 core.
I prezzi spaziano dai 400 dollari dell’Epyc 7251 ai 4.000 dollari dell’Epyc 7601, con un TDP che resta sempre su valori “umani”.

Le nuove CPU per il mercato server possono gestire memorie fino a 2.667 MHz e fino a 128 piste PCIe grazie ai due connettori PCIe 3.0 x16. Per l’utilizzo nei data center, quindi, i nuovi Epyc appaiono molto interessanti perché permettono di gestire in maniera più efficace lo storage e favoriscono la migrazione verso gli SSD per le applicazioni critiche.

In termini di performance, secondo AMD i processori sarebbero fino al 70% più potenti rispetto agli attuali Intel Xeon nelle configurazioni a due CPU, considerando eguali fasce di prezzo.

I processori Epyc constano anche di un ambiente sicuro per l’esecuzione dei dati (SEV) che permette di proteggere macchine virtuali e container dai tentativi di modifica operati da altri software. L’unità di gestione della memoria o in inglese memory management unit (MMU) può anche sfruttare il motore crittografico integrato basato su AES-128.


I tecnici di AMD spiegano di aver posto massima attenzione sull’ottimizzazione dei consumi energetici: gli Epyc sono in grado di rilevare quando i consumi possono essere automaticamente ridotti, durante l’espletamento di operazioni in cui il fattore latenza non svolge un ruolo cruciale. Complessivamente, secondo AMD, i processori Epyc garantirebbero performance per watt fino al 75% superiori rispetto agli Intel Xeon.


AMD continuerà a investire pesantemente sul remunerativo mercato server: tra il 2018 e il 2019 sarà lanciata una generazione di processori battezzata Rome e basata su core Zen 2 a 7 nm; intorno al 2020 debutterà Milan, con core Zen 3 e processo costruttivo a 7 nm ulteriormente migliorato.

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