Quando ci si trova in un centro commerciale o in un negozio, chi non estrae dalla tasca o dalla borsa il proprio smartphone per verificare i prezzi esposti e controllare se uno stesso articolo non fosse più conveniente, per esempio, se ordinato su Amazon? È il commercio nell’era digitale, baby.
Eppure Amazon avrebbe intenzione di ridurre la “libertà d’azione” dei clienti che accedono ai suoi negozi fisici, per ora negli Stati Uniti.
La società guidata da Jeff Bezos ha infatti registrato un brevetto dalla descrizione evocativa: Physical Store Online Shopping Control (numero 9,665,881 B1).
Nel testo si legge che la tecnologia sviluppata da Amazon è in grado di riconoscere l’attività di comparazione dei prezzi svolta dal cliente e modificare i pacchetti dati in modo tale da impedirla del tutto oppure proporre sconti aggiuntivi.
L’idea è quella di individuare quando l’utente si trova all’interno del servizio commerciale e rilevare eventuali tentativi di confronto dei prezzi.
Certo è che questo tipo di controllo potrebbe essere al limite effettuato solo sulla connettività WiFi messa a disposizione della clientela che visita il negozio.
Non potrebbe essere invece esercitato quando il cliente usasse la connessione dati dell’operatore di telefonia mobile, come avviene di solito.
Non è dato sapere, comunque, se Amazon abbia davvero intenzione di realizzare qualcosa di simile. Da noi una mossa simile potrebbe far ben presto drizzare le antenne di Garante Privacy e antitrust.