L'”ammonizione” da parte di AGCOM era arrivata a dicembre scorso (vedere AGCOM strapazza Amazon: è un operatore postale pertanto rispetti la normativa) e desso l’Autorità italiana passa alle vie di fatto approvando un provvedimento sanzionatorio nei confronti di Amazon.
Le società del gruppo Amazon effettuano un’attività commerciale equiparabile secondo AGCOM a quella svolta dal servizio postale e per la quale, in Italia, è richiesta una specifica autorizzazione.
In particolare, per i prodotti venduti da soggetti terzi sul marketplace di Amazon, l’azienda guidata da Jeff Bezos ha allestito un servizio di recapito al cliente finale “che in nulla si discosta dal servizio di recapito reso dagli altri operatori postali, ad esempio i corrieri espresso, e che ricomprende le ordinarie fasi di lavorazione del ciclo postale: dalla fase di smistamento fino al recapito al cliente finale presso l’indirizzo del destinatario o presso i locker” ovvero i punti di recapito, scrive AGCOM.
Il venditore, tramite un corriere, fa pervenire la merce al centro logistico di Amazon. Una volta ricevuto l’ordine di acquisto, secondo l’Autorità Amazon svolge attività logistica: preleva la merce dal deposito, la imballa e la etichetta (previa ricognizione delle sue caratteristiche specifiche, ad esempio peso e dimensioni). Una volta predisposto per la spedizione, l’articolo acquistato deve essere recapitato: ciò può avvenire o attraverso gli operatori postali nazionali già presenti sul mercato o, per il momento soltanto in alcune aree, attraverso la propria rete attraverso il servizio Amazon Logistics.
AGCOM ha quindi ritenuto opportuno multare Amazon irrogando una sanzione di 300.000 euro, che per il colosso di Bezos non costituisce evidentemente un problema dal punto di vista economico.
Nella delibera si vieta ad Amazon di proseguire l’attività postale fintanto che l’azienda non avrà acquisito il prescritto titolo abilitativo. Entro 60 giorni Amazon dovrà inviare ad AGCOM copia della domanda per il conseguimento dell’autorizzazione generale.
Sempre entro 60 giorni è facoltà di Amazon di presentare un ricorso dinanzi ai giudici dei TAR del Lazio.