C’è una sorta di terremoto in atto in Germania in queste ore, a causa della presunta violazione di un brevetto di Nokia. Prime Video di Amazon potrebbe infatti essere sottoposto ad uno stop, almeno secondo quanto decretato dal Tribunale regionale di Düsseldorf. Ad intentare la causa è stata un’azienda sussidiaria di Nokia, ovvero Alcatel-Lucent.
Ora è atteso il versamento di una cauzione importante da parte di Nokia, la quale consiste in 670 milioni di euro. È in questo modo infatti che l’azienda potrà far valere il provvedimento.
Il cuore della disputa: una tecnologia essenziale per lo streaming
Nokia contesta, indirettamente, l’uso improprio di un brevetto. Questo, che riguarda la trasmissione di contenuti multimediali da un server a un dispositivo di comunicazione, sarebbe stato violato. La tecnologia in questione garantirebbe agli utenti di guardare contenuti su schermi più grandi, come ad esempio TV e proiettori.
Senza questa funzione, l’esperienza di fruizione dei contenuti in streaming potrebbe essere compromessa, rendendo difficile l’utilizzo di Prime Video su dispositivi di grandi dimensioni.
Una battaglia che dura da mesi
Non è la prima volta che Nokia e Amazon si scontrano in tribunale. Già a settembre 2023, un’altra sentenza in Germania aveva imposto un blocco alla vendita dei Fire TV Stick per una disputa legata a brevetti simili.
Amazon sostiene di aver già ottenuto licenze da diverse aziende per le tecnologie video, accusando però Nokia di chiedere compensi troppo elevati rispetto agli standard del mercato.
“Nokia sta chiedendo più di tutte le altre aziende messe insieme e ha rifiutato la nostra offerta, che era equa e in linea con le tariffe di mercato”, ha dichiarato Amazon.
Dal canto suo, Nokia ha accolto con favore la sentenza, invitando Amazon a stipulare un accordo di licenza a condizioni ritenute eque e trasparenti.
Cosa succederà ora
Il caso è ancora aperto, e Amazon potrebbe presentare ricorso o tentare di raggiungere un accordo extragiudiziale con Nokia per evitare problemi agli utenti tedeschi.
Per ora, Prime Video resta accessibile, ma la vicenda rappresenta un precedente importante nel mondo dello streaming, evidenziando come le dispute sui brevetti possano avere conseguenze concrete per i servizi digitali a livello globale.