Amazon sta lavorando per implementare nuove soluzioni pubblicitarie nel contesto della sua piattaforma di streaming Prime Video.
In questo contesto, il colosso tecnologico ha deciso di introdurre alcune nuove soluzioni che, presumibilmente, verranno prima testati in mercati come quello americano e poi introdotti nel resto del mondo.
Nello specifico, si parla di tre tipi di annunci pubblicitari. Nel primo caso si parla dei cosiddetti caroselli, dunque immagini che si alternano come se fossero delle classiche diapositive. Se l’utente interagisce con questo tipo di contenuto, il contenuto video viene automaticamente messo in pausa, al fine di consentire l’eventuale acquisto del prodotto pubblicizzato.
Gli annunci in pausa interattivi, invece, vengono proposti proprio quando lo streaming viene messo in pausa. Stiamo parlando di banner o pop-up semitrasparenti, dotati di pulsanti CTA che consentiranno di aggiungere il prodotto pubblicizzato al carrello o di ottenere ulteriori informazioni a riguardo. Riprendendo la visione del contenuto video, ovviamente, questo tipo di annuncio sparisce.
Infine vi è un altro tipo di annunci interattivi, che appariranno durante la riproduzione degli streaming. Questi offriranno prodotti, ma anche premi in crediti per lo shopping su Amazon.
Spot pubblicitari nelle pause e non solo: ecco le nuove politiche di Amazon Prime Video
Stando a quanto affermato dal sito di Deadline, le nuove pubblicità di Prime Video saranno testate negli Stati Uniti, probabilmente già nel corso di questo mese di maggio.
Nel complesso Amazon sta vivendo un periodo florido, con un rapporto sugli utili del primo trimestre 2024 che ha fatto registrare una crescita delle entrate pubblicitarie pari al 24% su base annua. Un risultato positivo che, a quanto pare, ha influenzato la nuova strategia pubblicitaria attuata su Prime Video.
Nonostante ciò, va ricordato come l’introduzione della pubblicità sulla piattaforma ha causato non pochi malumori tra l’utenza, con tanto di una causa intentata nei confronti della società nello scorso mese di febbraio. D’altro canto Amazon ha di recente anche alzato i prezzi legati a questo suo servizio.