Non tutti sanno che il numero uno di Amazon, Jeff Bezos, è proprietario di una società aerospaziale chiamata Blue Origin. La multinazionale statunitense starebbe per accingersi a lanciare nello spazio oltre 3.200 satelliti di piccole dimensioni: l’obiettivo è quello di offrire una connessione Internet a banda ultralarga in ogni angolo del pianeta.
L’iniziativa voluta da Bezos sarebbe stata battezzata Project Kuiper e, stando alla documentazione trasmessa all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) con sede a Ginevra, in Svizzera, avrebbe proprio come obiettivo quello di formare una costellazione di satelliti disposti in orbite geostazionarie a differenti altitudini, comunque disposti nell’orbita bassa terrestre o LEO (Low Earth Orbit), tra 590 e 630 chilometri dalla superficie.
I portavoce di Amazon hanno confermato l’esistenza del progetto Kuiper spiegando che la connettività offerta sarà a bassa latenza, ad elevate prestazioni e verrà resa disponibile principalmente nelle aree del globo oggi scarsamente servite oppure completamente digital divise.
Il progetto è certamente a lungo termine e mira a venire incontro alle necessità di decine di milioni di individui, ad oggi escluse dalla possibilità di usare tecnologie ultrabroadband.
Anche Elon Musk, attraverso la sua SpaceX ha annunciato in passato un’operazione molto simile (Musk e SpaceX lanceranno 4.000 piccoli satelliti per fornire connettività in ogni angolo del pianeta) e altre aziende private come OneWeb, Telesat, Facebook e Boeing hanno presentato progetti per portare la banda ultralarga ovunque, con prestazioni di primo livello.