Dopo l’accordo sfumato con Intel, che ha preferito puntare sulla Germania (non senza imprevisti) per estendere ulteriormente le sue capacità produttive in terra europea, l’Italia sarebbe al centro di un’importante intesa con Amazon AWS. Stando a quanto riportano fonti vicine ai protagonisti, l’azienda fondata e presieduta da Jeff Bezos ha intenzione di stanziare miliardi di euro per ampliare i suoi data center nel nostro Paese. La mossa fa parte della strategia di AWS, volta a potenziare la sua offerta cloud in Europa.
Le discussioni riguardano la dimensione e la localizzazione del nuovo o dei nuovi data center. Al vaglio vi sarebbero diverse alternative: da un lato Amazon starebbe valutando l’espansione del suo attuale sito di Milano ma anche la costruzione di un nuovo data center. Al momento, né AWS né i rappresentanti del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno voluto commentare.
AWS rafforza la sua struttura in Europa per puntare sul concetto di sovranità del dato
Quando si parla di sovranità del dato si fa riferimento all’importanza della protezione e del controllo diretto delle informazioni da parte di chi quelle informazioni le produce o le gestisce. Il legislatore europeo attribuisce grande importanza alla sovranità del dato per diversi motivi: la legislazione vigente prevede che, in ottemperanza alle disposizioni del GDPR, i dati personali siano trattati nel massimo rispetto della privacy e della sicurezza.
Eventuali fughe di dati o accessi non autorizzati possono avere conseguenze disastrose per la sicurezza nazionale, compresa la possibilità di cyber-attacchi. Per questo è importante che i dati restino all’interno dei confini europei e non siano posti, anche inconsapevolmente, alla mercé di entità straniere.
L’Unione Europea intende mantenere il controllo sulle infrastrutture critiche e di ridurre la dipendenza da fornitori stranieri di servizi cloud e di dati. La stessa promozione di soluzioni tecnologiche locali favorisce, secondo le Autorità europee, l’innovazione e la competitività delle imprese del vecchio continente.
Per non perdere posizioni ma anzi per ampliare il suo business, AWS intende rafforzare la sua presenza fisica in Europa. Presentando tutte le rassicurazioni possibili sul fatto che i dati conservati nei suoi data center europei sono e resteranno sempre archiviati entro il perimetro europeo.
Gli investimenti delle grandi aziende sono tornati
Secondo analisti e dirigenti del settore, molte grandi aziende hanno ripreso a investire nel cloud computing dopo la pausa registrata lo scorso anno. Nuovo volano di crescita è l’interesse sviluppatosi intorno alle applicazioni di intelligenza artificiale, che stanno alimentando una ripresa della crescita nel mercato delle infrastrutture cloud, valutato circa 270 miliardi di dollari.
Di recente, AWS ha annunciato un investimento di 15,7 miliardi di euro su un data center dislocato in Spagna, nella regione dell’Aragona. Secondo le fonti, tuttavia, lo stanziamento economico previsto da Amazon per Italia potrebbe non raggiungere le cifre spagnole.
L’anno scorso, AWS aveva fatto sapere di aver avviato una riorganizzazione per seguire scrupolosamente i dettami normativi europei, proponendosi come soluzione per proteggere i dati governativi e le informazioni aziendali dei clienti in settori altamente regolamentati.
Anche altri giganti della tecnologia stanno accrescendo i loro investimenti cloud in Italia. Alphabet, tramite Google Cloud, ha stipulato un accordo storico nel 2020 per fornire servizi cloud alla maggiore banca italiana, Intesa Sanpaolo, e ha investito 1 miliardo di euro per creare le due “regioni” su cui basa le sue attività il noto istituto di credito. Da parte sua, Microsoft ha presentato un anno fa la sua prima regione cloud in Italia, come parte del piano di investimento da 1,5 miliardi di dollari annunciato nel 2020.