Facebook è in possesso di un vastissimo e attendibile database che permette il riconoscimento dei volti.
Per il momento l’azienda guidata da Mark Zuckerberg, recentemente inglobata dalla “casa madre” Meta non aveva rilasciato occhiali per la realtà aumentata rimandando il progetto agli anni a venire ma nel frattempo si è limitata a immettere sul mercato occhiali intelligenti come i Ray Ban Stories.
Perché Facebook non ha presentato degli occhiali per la realtà aumentata? Perché troppo forte sarebbe stata la tentazione di collegarli con l’enorme database che l’azienda ha in cascina. Immaginate degli occhiali che possono fornire informazioni in tempo reale su uno sconosciuto semplicemente sottoponendone il volto a riconoscimento facciale? Un prodotto del genere solleverebbe immensi problemi sul versante della privacy e ovviamente non sarebbero ammissibili attività di riconoscimento del volto senza una serie di severe limitazioni.
Già nel 2018 da più parti si chiedeva che le tecnologie di riconoscimento facciale venissero regolamentate e oggi ha destato scalpore l’utilizzo sul campo da parte di alcune forze di polizia di sistemi basati sull’intelligenza artificiale che si occupano proprio di effettuare una scansione dei volti.
Facebook ha annunciato oggi che non utilizzerà più il sistema di riconoscimento facciale sulla sua piattaforma e cancellerà i profili dei tratti del volto relativi a oltre 1 miliardo di persone.
Il sistema di riconoscimento facciale di Facebook analizza le foto scattate dagli utenti, esamina i “tag” applicati e costruisce un modello o identificativo unico per ciascun soggetto registrato sul social network.
Con il metaverso all’orizzonte, mondo virtuale in cui Facebook vuol far muovere e interagire rappresentazioni virtuali di persone in carne ed ossa, sembrava che la società avrebbe voluto attingere a piene mani al database dei volti conservati sui suoi server.
Oggi invece arriva la conferma che quei dati saranno rimossi, molto probabilmente per evitare contestazioni e nuove sanzioni da parte delle autorità.
Di recente Facebook ha dovuto accordarsi con lo stato dell’Illinois concordando il versamento di una sanzione da 650 milioni di dollari per aver raccolto e memorizzato dati biometrici degli utenti senza consenso.
“Ci sono molte preoccupazioni circa il ruolo delle tecnologie di riconoscimento facciale nella società e le autorità di regolamentazione devono ancora offrire un quadro chiarificatore per disciplinare il loro utilizzo“, si spiega da Facebook. “In questa situazione di incertezza crediamo che limitare l’uso del riconoscimento facciale ad una serie ristretta di casi d’uso sia appropriato“.
Il “cambio di rotta” odierno implica che la tecnologia di Facebook non riconoscerà più automaticamente i volti delle persone che appaiono nei Ricordi, nelle foto e nei video.
Gli iscritti non saranno più in grado di attivare il riconoscimento del volto e non vedranno comparire un tag suggerito con il loro nome nelle foto e nei video in cui appaiono.
Il cambiamento avrà anche un impatto sulla tecnologia Automatic Alt Text (AAT) utilizzata per creare descrizioni di immagini per le persone non vedenti o ipovedenti.
AAT, che attualmente identifica le persone in circa il 4% delle foto, sarà ancora in grado di riconoscere quante persone ci sono in una foto ma non tenterà più di identificare i soggetti raffigurati usando il riconoscimento facciale.
Il modello del volto di ciascun utente sarà cancellato solo per quegli utenti che avessero attivato la funzione di riconoscimento facciale. Per gli altri, invece, non cambierà nulla perché nessuna informazione relativa ai tratti del viso risulta memorizzata sui server di Facebook.
La completa cancellazione di tutti i dati di oltre 1 miliardo di persone richiederà alcune settimane.