“Potremmo restare senza dischi fissi entro la fine di novembre“, così Gus Richard, un’analista di Piper Jaffray ha dichiarato riferendosi alla penuria di hard disk che potrebbe a breve verificarsi sul mercato. Colpa delle pesanti alluvioni che si sono verificate in Tailandia, il Paese dove si concentra almeno la metà della produzione di dischi fissi a livello mondiale.
Con le disponibilità che si ridurranno sempre più, prevede l’esperto, si verificherà anche un aumento dei prezzi, “tra il 10 ed il 60%“, spiega aggiungendo che il quadro venutosi a creare sarebbe stato troppo sottovalutato. “Si è dato troppo peso all’impatto sul mercato che avrebbe comportato il disastro registratosi in Giappone mentre, in questo caso, tutti hanno sottovalutato il problema“, ha commentato Richard.
La valutazione dell’analista di Piper Jaffray segue la nota pubblicata da Barclay all’inizio della settimana che prevede un’ulteriore contrazione del mercato personal computer dovuta proprio alla disponibilità di un numero limitato di dischi fissi. Secondo Richard la domanda sarebbe pari all’incirca a 180 milioni di pezzi per l’ultimo trimestre dell’anno in corso mentre saranno a disposizione solamente 100-120 milioni di unità.
Ed il quadro potrebbe diventare ancor più pesante durante il primo trimestre del prossimo anno: Piper Jaffray si attende una riduzione nel numero di personal computer venduti tra 10 e 20 milioni di unità. Sarà allora che l’impatto delle difficoltà che si stanno sperimentando in queste settimane in Tailandia raggiungerà il suo picco.