Il governo francese propone quella che è stata subito battezzata, da molti, “la tassa su Google”. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di tassare gli introiti pubblicitari dei colossi come Google (ma vengono citati anche Facebook, Microsoft e Yahoo) per dare respiro all’industria cinematografica e musicale finanziando meccanismi che consentano di distribuire film e brani in maniera legale attraverso la rete Internet.
Il principale autore della proposta, come riportato da numerose fonti, sarebbe Patrick Zelnik – produttore discografico e proprietario, tra l’altro, dell’etichetta che pubblica anche le canzoni di Carla Bruni, consorte del presidente Nicolas Sarkozy -. Zelnik ha dichiarato che la tassa andrebbe ad interessare una ristretta percentuale degli introiti di Google che egli ha stimato nell’ordine di circa 800 milioni di euro l’anno.
Il presidente Sarkozy non ha rilasciato commenti ufficiali nel merito ma ha dichiarato che quando aziende operanti in Rete generano profitti attraverso l’esposizione di messaggi pubblicitari nel territorio francese evitando però di pagare le tasse in Francia, sono una minaccia per la concorrenza.
Il riferimento sembra essere diretto proprio al colosso fondato da Larry Page e Sergey Brin che in Europa ha il suo “quartier generale” in Irlanda, Paese ove Google paga le tasse.
Google France ha auspicato che il governo francese punti più sull’innovazione piuttosto che introdurre nuove tasse. “Ci troviamo dinanzi l’opportunità di promuovere soluzioni innovative piuttosto che esacerbare il contrasto tra Internet ed il mondo della cultura mediante lo strumento della tassazione”, ha osservato Olivier Esper, public affairs director di Google France. Secondo Google ci vorrebbe una collaborazione più stretta con i produttori di contenuti che possa portare a semplificare i meccanismi di licensing e condurre così verso nuovi modelli di business, molto più vicini alle nuove tecnologie.