Era il 2020 quando parlammo per la prima volta del servizio Allerta terremoti Google: si tratta di uno strumento integrato nei Play Services, quindi parte del sistema operativo Android, che si prefigge come obiettivo quello di avvisare i cittadini circa l’arrivo di un’onda sismica nella zona in cui si trovano o risiedono.
Sappiamo che purtroppo non è scientificamente possibile prevedere un terremoto: ci sono alcuni segnali precursori che possono essere utilizzati per elevare il livello di allerta ma non per predire con esattezza il luogo e il momento in cui può verosimilmente verificarsi un terremoto.
Si conosce la dislocazione sulla superficie terrestre dei principali piani di faglia e quindi le aree più esposte al rischio sismico: tant’è vero che proprio in quelle aree sono più severe le prescrizioni in materia di progettazione edilizia e sistemi costruttivi.
Il sistema di Allerta terremoti Google (Earthquake Alerts System, in inglese) che è integrato in Android utilizza in alcuni stati USA (California, Washington e Oregon) una rete di 1675 sensori sismici per rilevare le scosse del terremoto tramite smartphone e analizza tali dati per determinare l’epicentro e l’energia sprigionata da ciascun sisma. Questi dati vengono combinati quelli ricevuti dai sensori, in particolare dall’accelerometro, presenti su ogni smartphone di ciascun utente.
Le informazioni in arrivo in tempo reale dai terminali degli utenti Android sono invece le uniche che Google utilizza per stimare l’imminente arrivo di un terremoto negli altri Paesi.
In Italia il sistema di Allerta terremoti Google non è ancora attivo mentre lo è da metà giugno 2021 in Turchia, come confermava l’azienda di Mountain View a suo tempo. In Turchia le quote di mercato di Android superano abbondantemente l’80%.
Ma nel caso del devastante terremoto di ieri 6 febbraio, gli utenti turchi possessori di un dispositivo Android hanno ricevuto un’allerta?
È vero che l’avviso di un terremoto può arrivare molto a ridotto dell’evento ma spesso sono quei pochi secondi a fare la differenza.
Un cittadino turco scrive su Twitter: “Sono ad Adana. 20 secondi prima del terremoto (…) è arrivato un avviso da Google. Siamo usciti immediatamente di casa e si è verificato il terremoto. (…) Grazie Google“.
Altri utenti pubblicano su Twitter testimonianze simili mentre altri sostengono di non aver ricevuto alcun avviso.
Sarebbe a questo punto utile se Google condividesse i dati relativi alle segnalazioni terremoto inviate e al corrispondente posizionamento dei terminali Android.
Sui nostri smartphone Android è possibile cercare Allerte terremoti digitando Geolocalizzazione nelle impostazioni del sistema operativo. Come si vede, però, in Italia viene mostrato il messaggio “la funzionalità Allerte terremoti non è disponibile: non supportata in questa regione“.
Scorrendo la pagina Ricevere assistenza in caso di emergenza con il tuo telefono Android e portandosi in corrispondenza del paragrafo Informazioni sui terremoti in zona è possibile raccogliere informazioni sulla copertura del servizio Google.