Vi ricordate dell’azione legale intentata lo scorso mese di agosto da Paul Allen, co-fondatore di Microsoft, contro alcune tra le principali realtà IT a livello mondiale? Ne avevamo dato conto in questa news. La società di proprietà di Allen, Interval Licensing, aveva citato in giudizio aziende del calibro di AOL, eBay, Facebook, Netflix, Office Depot, OfficeMax, Staples, Yahoo e YouTube (Google).
Oggi è arrivata la notizia del rigetto, da parte della corte distrettuale statunitense, della vertenza recentemente aperta da Allen. Nella motivazione si spiega che il ricorrente non avrebbe specificato i prodotti ed i dispositivi che avrebbero in qualche modo violato i brevetti.
Il giudice Marsha Pechman, nota protagonista della vicenda relativa alla causa legata al bollino “Vista capable” – promossa da alcuni consumatori – (ved., a tal proposito, questi articoli), ha osservato come sia la corte che i legali delle parti citate dovrebbero “indovinare” quali oggetti e quali software violerebbero i brevetti di proprietà della società del co-fondatore di Microsoft.
Secondo i legali di Interval Licensing, il comportamento del giudice sarebbe una prassi comune da non considerarsi come uno stop definitivo per l’azione promossa. La società di Allen ha tempo fino al 28 dicembre prossimo per presentare una documentazione debitamente corretta.