Con il contesto digitale sempre più parte integrante della nostra vita, non va sottolineato come tale ambito possa nascondere anche delle insidie da non sottovalutare.
Proprio per questo motivo, Panda Security ha voluto porre l’attenzione sulla cyberviolenza domestica, un fenomeno tristemente sempre più diffusa. Questa non è solo l’anticamera di violenze fisiche ma anche psicologiche, condizioni inaccettabili di disagio e abuso familiare che non conoscono genere, condizione sociale o economica.
La tecnologia in tal senso è un’arma a doppio taglio, con sempre nuovi strumenti utilizzabili per spiare e controllare il partner, andando a influenzare pesantemente la sua vita (i cosiddetti stalkerware).
Ma come si palesa questo tipo di violenza in modo concreto? I segnali, in tal senso sono diversi. Si spazia dal controllo degli account online, soprattutto per quanto riguarda i social network alla pubblicazione di contenuti a nome del partner, fino a fenomeni come il cyberflashing, ovvero l’invio di immagini esplicite senza il consenso o la richiesta da parte dell’altra persona.
Cyberviolenza domestica: quali sono i segnali che devono allarmare?
Trattandosi di violenza psicologica, molto spesso questo tipo di atteggiamento è difficile da individuare e percepire. Per fortuna, gli esperti forniscono una lista con alcuni segnali che dovrebbero allarmare. Un potenziale pericolo può presentare sintomi come:
- Richieste da parte del partner di controllare i profili sui social, i messaggi o le chiamate sul telefono;
- Richieste di condivisione delle password;
- Spingere ad assumere comportamenti diversi sui social, criticando le interazioni con altri utenti;
- Fare con insistenza molte domande sull’attività online;
- Critiche aperte e ripetute su amici e parenti, con implicito tentativo di isolare la vittima;
- Richieste di condivisione della posizione.
Esistono poi anche diverse soluzioni nel contesto della prevenzione.
La scelta di password complesse, univoche e sostituite periodicamente, per esempio, può rendere più difficile lo stalking digitale. Può risultare molto utile anche rafforzare la protezione dei social network, sfruttando le impostazioni di sicurezza fornite dalle stesse piattaforme.
Disattivare la cronologia delle ricerche e delle attività online, così come adottare una VPN, può aiutare ulteriormente a contrastare la cyberviolenza domestica.