Lo scenario che si sta verificando negli Stati Uniti è a dir poco preoccupante: pronto soccorso chiusi, ambulanze non disponibili e appuntamenti cancellati.
Questi sono solo alcuni degli effetti dei tanti cyberattacchi sferrati in questo mese su alcuni ospedali americani. E il problema sembra destinato a diventare ancora più grande.
Basti pensare che, nel solo Texas si parla di ben 70 tra ospedali ed enti sanitari colpiti da attacchi informatici negli ultimi due anni. Questo mese, sono stati registrati attacchi massicci, oltre che nel già citato Texas, anche in Connecticut, Pennsylvania e Rhode Island. Vittime dell’aggressione sono le sedi locali dell’azienda Prospect Medical Holdings.
A tal proposito si è espresso Chris Nottingham di Check Point Software, affermando come questo attacco ha causato danni concreti ai pazienti.
Cyberattacchi agli ospedali: un danno enorme per i pazienti e non solo
Se, in questo contesto, i più danneggiati sono ovviamente i pazienti, non vanno anche dimenticati i danni collaterali.
I cyberattacchi che prendono di mira gli ospedali, secondo un rapporti di IBM, costano in media 11 milioni di dollari alla struttura colpita.
Secondo Nottingham, dietro questa strategia vi è una logica “Il senso di urgenza che spinge questi sistemi sanitari a voler reagire e pagare rapidamente quando vengono attaccati da queste organizzazioni è maggiore e queste hanno a disposizione una superficie di attacco più ampia“.
Perché si parla di superficie di attacco più ampia? Il ricercatore si riferisce ai tanti computer delle strutture, ma anche alle cartelle cliniche e alle apparecchiature elettroniche. Si tratta, per certi versi, del rovescio della medaglia dell’evoluzione tecnologica.
A tal proposito, l’amministratore delegato di Lumu Ricardo Villadiego ha affermato “Quando entri in ospedale, il misuratore di pressione sanguigna è connesso a Internet. Anche il misuratore di ossigeno è connesso alla rete“.
Secondo la Texas Hospital Association, però, il più grande problema è legato ai casi di phishing, malware e ransomware, sempre più frequenti nel contesto sanitario.
E in Europa? Nonostante il fenomeno sia per ora circoscritto agli states, per il vecchio continente si preannuncia un futuro molto simile. Dunque, tanto per i comuni utenti quanto per il contesto ospedaliero, è importante mantenere sempre e comunque la massima attenzione.