SonicWall ha pubblicato un accurato rapporto sulle minacce informatiche di metà anno. Si tratta di una ricerca che va ad analizzare in modo accurato l’evoluzione delle attività e delle tattiche attuate nel contesto del cybercrimine.
Secondo i dati forniti dalla società di sicurezza informatica americana, il fenomeno in maggiore crescita del settore sono gli attacchi cryptojacking. Questa attività, diverso diverse strategie, prevede l’utilizzo di un computer, all’insaputa dell’utente, per estrarre criptovalute. Questa tipologia di attacco, a quanto pare, sta avanzando a discapito di vie più “tradizionali” come i ransomware (che hanno registrato un calo del 41% rispetto all’anno precedente).
La ricerca di SonicWall suggerisce che l’aumento dell’attività delle forze dell’ordine e il rifiuto delle vittime di pagare i riscatti hanno influenzato questo cambiamento. In tal senso, i cybercriminali sembrano ora prediligere interventi più furtivi. In ogni caso, pensare a uno scenario uniforme sarebbe errato: le modalità di attacco, infatti, sono sempre più variegate e difficili da decifrare.
Fenomeno cryptojacking e non solo: tutte le criticità registrate da SonicWall in questa prima metà del 2023
Numeri alla mano, il fenomeo cryptojacking è aumentato del 399%, mentre gli attacchi legati alla crittografia (non ransomware) sono incrementati del 22%. Secondo Bobby Cornwell, vice presidente della società “L’intelligence di SonicWall suggerisce che i malintenzionati si stiano orientando verso metodi di attacco a basso costo e meno rischiosi (per loro ndr.) con rendimenti potenzialmente elevati, come il cryptojacking“.
Lo stesso ha poi aggiunto come tutto questo “spiega anche il motivo per cui stiamo assistendo a livelli più elevati di criminalità informatica in regioni come l’America Latina e l’Asia. Gli hacker cercano i punti di ingresso più facili, con le ripercussioni più lievi possibili, limitando il loro rischio e massimizzando i loro potenziali profitti“.
Il rapporto di metà 2023 pubblicato da SonicWall fornisce anche altri dati interessanti.
Il volume totale di attacchi malware risulta stabile, con una lieve diminuzione del 2%. I paesi anglofoni (Stati Uniti e Regno Unito) hanno avuto i cali maggiori per quanto riguarda le attività di questo tipo. Decisamente controtendenza è l’Europa, con un aumento dell’11%, così come l’America Latina (incremento del 19%).
Se i ransomware sono in calo netto, questo ha più che altro colpito il primo trimestre, visto che nel secondo i dati suggeriscono una ripresa. Nel complesso, paesi come Germania e India hanno mostrato danni controtendenza (aumento rispettivamente del 52 e del 133%). I malware IoT sono aumentati del 37%, per un totale di quasi 78 milioni di azioni registrate da inizio anno a fine giugno.