Alcune tra le estensioni Chrome più apprezzate dagli utenti del browser potrebbero presto non essere più supportate.
Nelle scorse ore diverse persone hanno segnalato come la popolare estensione uBlock Origin sia stata contrassegnata con un avviso alquanto particolare. Lo stesso avverte l’utenza come la stessa “potrebbe presto non essere più supportata perché non segue le best practice per le estensioni di Chrome“.
Google fa dunque riferimento a un documento preciso quando parla di “best pratice“, ovvero il Manifest V3 di Chrome. Senza scendere nei dettagli, questo va a definire regole precise affinché a un elemento aggiuntivo sia permesso di interagire con il browser e con i siti Web visualizzati.
A quanto pare, il passaggio da Manifest V2 alla versione successiva potrebbe comportare delle inaspettate esclusioni.
uBlock Origin e non solo: Chrome fa piazza pulita delle estensioni non conformi al Manifest V3
Secondo quanto lasciato intendere dal sito di Android Authority, il passaggio potrebbe non influenzare solo l’utilizzo di uBlock Origin, ma anche di altre estensioni.
Gli stessi creatori dell’add-on consigliano agli utenti di affidarsi a uBlock Origin Lite, che svolge compiti simili ma che risulta agire entro i confini del Manifest V3. A sua volta, uBlock Origin Lite è stato invece escluso da Firefox 131, il nuovo aggiornamento del browser di Mozilla.
Secondo Google circa l’85% di estensioni sul Chrome Web Store è già conforme al nuovo regolamento. Per il restante 15% dei casi, la soluzione più logica è quella di trovare una soluzione alternativa.
Questo tipo di iniziativa dovrebbe avere un effetto benefico sull’ecosistema Chrome. Nel corso degli anni, infatti, il browser ha raccolto una serie di estensioni che tendono a rallentare il suo funzionamento o, ancora peggio, risultano dei veri e propri pericoli per sicurezza e privacy degli utenti.