AI nei videogiochi: scioperano gli attori e i doppiatori di SAG-AFTRA

Il sindacato SAG-AFTRA annuncia un nuovo sciopero per protestare contro l'uso dell'AI nei videogiochi a danno degli attori.

L’intelligenza artificiale, come spesso sottolineato dalle aziende che l’hanno integrata nei loro servizi e prodotti, è una tecnologia progettata per aiutare le persone nel quotidiano, anche in termini di produttività. Tuttavia, sin dal debutto di ChatGPT di OpenAI e di strumenti per la creazione di video e immagini, professionisti di molti settori hanno sottolineato quanto l’AI possa essere pericolosa per il loro lavoro. Si parla di musicisti, illustratori, ma anche attori.

Intelligenza artificiale nei videogiochi: scioperano attori e doppiatori di SAG-AFTRA

Le proteste in questi mesi non sono mancate, e oggi arriva la notizia di un nuovo sciopero, questa volta organizzato dagli attori che interpretano e/o prestano la voce ai personaggi dei videogiochi. Il sindacato SAG-AFTRA ha annunciato che a partire dalle 12:01 del 26 luglio, i suoi membri sciopereranno dopo gli oltre 18 mesi di trattative tra il sindacato stesso e gli studi che sviluppano i videogiochi. Il direttore nazionale dell’ente ha ricevuto l’autorizzazione a indire uno sciopero solo pochi giorni fa, il 22 luglio, dopo il continuo arenarsi delle trattative.

Alla base delle negoziazioni c’è ovviamente il largo impiego dell’intelligenza artificiale nell’industria videoludica. Gli attori, da molti mesi ormai, non si sentono più tutelati dagli studi. «Non accetteremo un contratto che consente alle aziende di abusare dell’intelligenza artificiale a danno dei nostri membri. Basta così.», ha affermato Fran Drescher, presidente di SAG-AFTRA. «Quando queste aziende faranno sul serio nell’offrire un accordo con cui i nostri membri possano convivere (e lavorare), noi saremo qui, pronti a negoziare».

Fran Fischer - SAG-AFTRA

Frazer Harrison/Getty Images

A questo si è aggiunto anche il commento di Duncan Crabtree-Ireland, direttore esecutivo nazionale e capo negoziatore del sindacato: «Francamente, è sorprendente che questi studi di videogiochi non abbiano imparato nulla dalle lezioni dell’anno scorso, ovvero che i nostri membri possono e vogliono protestare, e chiedere un trattamento giusto ed equo per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, e che il pubblico ci sostiene in questo».

La risposta dei produttori di videogame non si è fatta attendere, sottolineando la delusione per un accordo non andato in porto ma ritenuto da loro particolarmente vantaggioso: «Siamo delusi dal fatto che il sindacato abbia scelto di tirarsi fuori quando eravamo così vicini ad un accordo, ma siamo pronti a riprendere le trattative. C’era intesa su 24 delle 25 proposte, tra cui aumenti salariali storici e disposizioni di sicurezza aggiuntive».

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