/https://www.ilsoftware.it/app/uploads/2025/04/wp_drafter_475220.jpg)
La comprensione del linguaggio animale ha un certo fascino sull’essere umano, e oggi, grazie alle nuove tecnologie, tutto ciò non sembra più solo una suggestione.
Una delle iniziative più interessanti in questo contesto è il progetto di collaborazione tra il Wild Dolphin Project e Google, sinergia che mira a decifrare il complesso sistema di comunicazione dei delfini.
Questa collaborazione si basa sull’Intelligenza Artificiale per analizzare e interpretare i suoni emessi dai cetacei con l’obiettivo di creare una sorta di traduttore tra uomo e animale. La tecnologia alla base del progetto, chiamata DolphinGemma, utilizza algoritmi avanzati per mappare i suoni dei delfini a significati comprensibili per l’essere umano attraverso smartphone Pixel.
Il progetto si basa su un vasto database di registrazioni audio raccolte nel corso degli anni dal Wild Dolphin Project. Questi dati sono stati elaborati utilizzando modelli di machine learning per identificare pattern ricorrenti nei suoni dei cetacei, associandoli a comportamenti specifici. Ad esempio, è stato scoperto che certi clic e fischi sono correlati a situazioni di caccia o di interazione sociale.
Un traduttore AI per comprendere il linguaggio dei delfini e comunicare con loro
Uno degli aspetti più affascinanti di questa iniziativa è l’introduzione di una piattaforma chiamata CHAT (Cetacean Hearing and Telemetry), che permette ai ricercatori di comunicare direttamente con i delfini in tempo reale. Questo strumento, ancora in fase sperimentale, ha già prodotto risultati promettenti, aprendo la strada a una comprensione più profonda del linguaggio animale e a nuove forme di interazione tra specie diverse.
Il coinvolgimento di Google in questo progetto non è casuale: il colosso tecnologico ha da tempo mostrato interesse per le applicazioni dell’AI in ambiti non convenzionali. L’uso di dispositivi Pixel per raccogliere e analizzare dati sul campo dimostra come anche la tecnologia consumer possa essere adattata per scopi scientifici avanzati.
Ovviamente non è tutto così semplice: la complessità del linguaggio dei delfini, che si basa su una combinazione di suoni, movimenti e contesto ambientale, rende il processo di decodifica estremamente complesso. Inoltre, c’è il rischio di “antropomorfizzare” il comportamento animale, attribuendo significati umani a segnali che potrebbero avere interpretazioni completamente diverse per tali animali.
Nonostante ciò, il potenziale di tale progetto resta enorme e potrebbe in futuro non solo aiutare a proteggere i delfini, ma anche a favorire le interazione con altre creature.