Il mercato che ruota attorno all’Intelligenza Artificiale generativa non sembra essere una semplice bolla destinata a scoppiare nel breve periodo.
Gli strumenti che si affidano a questa tecnologia, siano essi per generare testo, immagini, musica o video, hanno ottenuto investimenti per una quantità di denaro impressionante nel 2024.
Stando ai dati proposti dal tracker finanziario PitchBook e riportati dal sito di TechCrunch, le aziende che operano in questo contesto hanno stipulato 885 accordi negli scorsi dodici mesi, per un totale di 56 miliardi di dollari. Come è facile intuire, questo è un record per l’AI generativa, con una crescita del 192% rispetto all’annata precedente.
Per l’analista di tecnologie emergenti di PitchBook Ali Javaheri, non vi sono chiari segnali di un rallentamento negli investimenti. Il professionista ha fatto notare come i grandi nomi del settore (come OpenAI, Anthropic e xAI), continuano ad aumentare gli sforzi economici e non solo, proponendo prodotti sempre più competitivi.
2025 e AI generativa: le startup più piccole destinate a soccombere?
Secondo il report citato poco sopra, fusioni e acquisizioni hanno rappresentato una piccola quota degli investimenti in AI generativa nel 2024. Si parla di appena 951 milioni di dollari, secondo i dati offerti da PitchBook.
Va comunque considerato che da questo conteggio sono esclusi i vari accordi di “acquisizione-assunzione” stipulati dai colossi del settore. Google, per esempio, sembra aver pagato 2,7 miliardi di dollari per assumere gran parte dello staff della startup Character AI, mentre sembra che Microsoft abbia impegnato ben 650 milioni per la licenza dei modelli di AI di Inflection e per l’assunzione del suo CEO. Ma qual è il futuro di AI generativa e relativi investimenti?
Javaheri sostiene che il settore rischi di diventare saturo di startup in settori verticali simili se non identici. Ciò significa che la tendenza potrebbe non essere sostenibile, viste le enormi pressioni degli investitori che, come da logica, vogliono vedere fruttare il proprio denaro.
Altro limite potrebbe essere costituito dai costi di elaborazione dati, una sorta di tetto che potrebbe frenare lo sviluppo dell’AI generativa. In questo contesto, solo le startup con maggiore supporto potranno presto lavorare in questa nicchia di mercato, con altre realtà più piccole escluse. Questa affermazione, se confermata dai fatti, potrebbe essere un’ottima notizia per chi ha già investito su infrastrutture nel 2024, garantendosi un ruolo rilevante nel futuro dell’AI.