Come abbiamo evidenziato in altri nostri articoli, ancora oggi è possibile passare da Windows 7 o Windows 8.1 a Windows 10 senza sborsare un centesimo: vedere l’articolo Windows 10 gratis si può, ecco come fare.
La procedura è nota: anche installando da zero Windows 10, si può utilizzare il Product Key della medesima edizione di Windows 7 o di Windows 8.1 in proprio possesso per utilizzare senza limiti il più recente sistema operativo Microsoft. Ovviamente lo stesso Product Key dovrà essere utilizzato poi esclusivamente per Windows 10 abbandonando qualunque installazione di Windows 7 e di Windows 8.1 (pena il decadimento della validità del Product Key).
Ufficialmente, a dicembre 2017 Microsoft ha ritirato la possibilità di migrare gratuitamente da Windows 7 e Windows 8.1 a Windows 10 ma i successivi due anni l’aggiornamento a costo zero verso il sistema operativo più recente è stato di fatto sempre tollerato e consentito (così è anche oggi tanto che sul forum Microsoft Answers la procedura continua a essere pubblicata in bell’evidenza).
In molti si chiedono il motivo di questa scelta che viene commentata da quello che si presenta, su Reddit, come un dipendente Microsoft.
Ovviamente non è possibile verificare la sua identità ma in questo post spiega che la decisione di non supportare più ufficialmente la migrazione gratuita a Windows 10 da Windows 7 e Windows 8.1 è stata maturata in seguito alle pressioni ricevute dall’azienda di Redmond da parte del settore retail.
Inoltre, ad aprile 2015 – poco prima del lancio della versione definitiva di Windows 10 – i manager di Microsoft avevano presentato un ambizioso obiettivo ovvero quello di superare il miliardo di dispositivi con Windows 10 installato nel giro di tre anni. L’azienda di Redmond ha dovuto rivedere quelle stime tanto che, si stima, il traguardo di 1 miliardo di utenti non sarà superato, nel caso di Windows 10, se non all’inizio del 2020.
Secondo Netapplications, a novembre 2019, Windows 10 avrebbe addirittura ridotto leggermente le sue quote di mercato passando dal 54,3% del mese precedente al 53,3%.
A seguire Windows 7 con il 26,9% (il sistema operativo non verrà più supportato dopo il 14 gennaio 2020: Windows 7, fine del supporto a inizio 2020: cosa fare) e macOS, nel complesso, con l’11,6% (dal 10,9% di ottobre).