Microsoft ha ufficialmente concluso il programma di aggiornamento gratuito da Windows 7 e Windows 8.1 a Windows 10 a metà 2016. A distanza di oltre 3 anni e quando mancano pochi mesi al ritiro del supporto di Windows 7 (gennaio 2020; vedere Windows 7, fine del supporto a inizio 2020: cosa fare), passare gratuitamente da Windows 7 e Windows 8.1 a Windows 10 è ancora possibile, peraltro senza utilizzare “trucchi” particolari.
La procedura illustrata nell’articolo Windows 10 gratis si può, ecco come fare, che abbiamo provveduto a mantenere aggiornata nel corso del tempo, è ancora assolutamente funzionante.
In breve, usando i software gratuiti Microsoft Assistente aggiornamento Windows 10 oppure Media Creation Tool, entrambi scaricabili da questa pagina ufficiale, è possibile aggiornare a Windows 10 in modo diretto partendo da una regolare installazione di Windows 7 e Windows 8.1.
Quando diciamo “regolare”, significa che la copia di Windows 7 o Windows 8.1 deve essere stata attivata in un periodo precedente usando i normali canali Microsoft. L’aggiornamento a Windows 10, infatti, non andrà a buon fine se si stesse usando una copia di Windows 7 o Windows 8.1 sprovvista di licenza e non adeguatamente attivata.
Inoltre, l’opportunità di aggiornare a Windows 10 gratis è riservata ancora oggi solamente a coloro che hanno installato sui propri PC Windows 7 o Windows 8.1 nelle edizioni Home o Professional (sono ad esempio esclusi gli utenti dell’edizione Enterprise).
Aggiornando a Windows 10 con Assistente aggiornamento Windows 10 o Media Creation Tool non si perderanno né i dati né gran parte delle applicazioni installate nella precedente versione del sistema operativo Microsoft. Eventuali elementi software non migrabili su Windows 10 vengono conservati nella cartella \Windows.old
.
Dopo l’aggiornamento a Windows 10 è quindi bene verificare i dati memorizzati nella cartella \Windows.old
e recuperare ciò che serve tenendo presente che per impostazione predefinita i file saranno automaticamente cancellati dopo 10 giorni. Fare riferimento all’articolo Come aumentare il numero di giorni per tornare alla versione precedente di Windows 10 per estendere tale finestra temporale.
Effettuare l’aggiornamento a Windows 10 usando gli strumenti presentati non crea di solito alcun tipo di problema (suggerimento comunque di creare un’immagine di backup dell’intero contenuto del sistema prima di procedere).
Alcuni utenti hanno però riferito della comparsa del messaggio d’errore “Impossibile aggiornare il PC a Windows 10“.
Tale messaggio non ha nulla a che vedere né con le politiche di licensing né con la procedura usata per aggiornare a Windows 10 partendo da Windows 7 o Windows 8.1. Il messaggio compare invece allorquando non fosse possibile aggiornare a Windows 10 in seguito alla specifica configurazione della macchina in uso.
Si tratta insomma di un “blocco di compatibilità” introdotto da Microsoft per evitare problemi di stabilità di Windows 10 su alcuni PC.
In questi casi la prima cosa da fare è controllare la presenza di un aggiornamento del BIOS o del firmware del dispositivo che si vuole aggiornare a Windows 10. Un consiglio fondamentale, soprattutto se il PC in uso fosse stato prodotto o assemblato prima del rilascio di Windows 10, a luglio 2015.
Si dovrebbe anche controllare sul sito web del produttore del PC se vi fossero driver aggiornati per i controller dello storage, per le schede di rete, la schede video e gli altri dispositivi hardware. Per precauzione è sempre bene scollegare tutti i dispositivi esterni non essenziali prima di riprovare ad aggiornare a Windows 10.
Lo strumento SetupDiag presentato nel nostro articolo Aggiornamento Windows 10 non si installa: cosa è andato storto (vedere il paragrafo “Problemi di installazione di Windows 10 durante l’applicazione degli aggiornamenti“) può risultare assai utile ad esaminare i file di registro dopo un aggiornamento non riuscito e risalire alla causa del problema.