Aggiornamento da Windows 10 a Windows 11 resta gratuito: Microsoft si era sbagliata

Un articolo sul blog ufficiale di Microsoft ha generato confusione riguardo alla possibilità di aggiornare gratuitamente da Windows 10 a Windows 11. Dopo le critiche, Microsoft ha precisato che l'upgrade rimane gratuito per chi possiede una licenza valida di Windows 10.

Ha fatto tanto discutere, in queste ore, la pubblicazione di un articolo a firma di Margaret Farmer sul blog ufficiale Microsoft. L’indicazione presente nel titolo “per un periodo di tempo limitato“, riferita alla procedura di aggiornamento gratuito da Windows 10 a Windows 11, ha fatto sobbalzare molti. L’azienda di Redmond lasciava trasparire la sua intenzione di porre un freno, nel prossimo futuro, alla possibilità di passare gratis a Windows 11 per chi oggi dispone di una licenza valida di Windows 10.

Dopo il clamore sollevatosi e le accuse lanciate a Microsoft da molti osservatori, che ipotizzavano l’adozione di una nuova strategia volta a sollecitare la migrazione a Windows 11, l’azienda di Redmond ha voluto chiarire l’accaduto.

Aggiornamento da Windows 10 a Windows 11

Microsoft ammette l’errore: aggiornare Windows 10 a Windows 11 continuerà ad essere possibile, gratis

Scusandosi per l’incidente, Microsoft ha condiviso una nota in cui puntualizza che nulla cambia per gli utenti di Windows 10 interessati a passare a Windows 11. L’aggiornamento da un sistema operativo all’altro continuerà insomma a restare gratuito, senza necessità di digitare particolari Product Key o compiere operazioni aggiuntive.

Coloro che dispongono di una licenza valida di Windows 10 e i cui sistemi soddisfano i requisiti per l’installazione di Windows 11, possono aggiornare il sistema operativo utilizzando l’Assistente aggiornamento (Assistente all’installazione di Windows 11 in questa pagina) o qualunque altro percorso di upgrade supportato. Ad esempio, si può fare doppio clic sul file setup.exe contenuto nel supporto d’installazione di Windows 11 e confermare il desiderio di aggiornare Windows 10.

Windows 11 è anche installabile da zero con un Product Key di Windows 10 (può risultare impostato anche a livello di BIOS UEFI). L’importante è che, nel caso delle licenze “non a volume”, quel Product Key sia utilizzato su un solo sistema e si riferisca alla medesima edizione di Windows 11 in corso d’installazione.

Windows 11, inoltre, si attiva automaticamente evitando di specificare un Product Key in fase d’installazione se l’utente effettua il login con l’account Microsoft contenente la licenza digitale riferita al medesimo sistema (proveniente da Windows 10). In questo caso, il sistema Windows 10 aggiornato poi a Windows 11 deve mostrare l’indicazione “Windows è attivato con una licenza digitale collegata al tuo account Microsoft” nella finestra Attivazione.

I portavoce Microsoft osservano che l’articolo della Farmer ospitava contenuti inaccurati e, soprattutto, esponeva un titolo fuorviante. Si è quindi deciso per la rimozione del pezzo, che potete comunque trovare in copia su Archive.org.

Quanto durerà l'”offerta speciale” che prevede l’aggiornamento gratuito a Windows 11?

Smentendo la frase “per un periodo di tempo limitato“, Microsoft non ha comunque chiarito quanto durerà – per gli utenti finali – la possibilità di aggiornare gratis da Windows 10 a Windows 11.

Alcuni analisti fanno presente come l’azienda di Redmond possa limitare l’offerta al 14 ottobre 2025, data di ritiro di Windows 10.

Da parte nostra non crediamo che Microsoft possa improvvisamente imporre una restrizione simile, soprattutto senza avvisare per tempo gli utenti che ancora oggi si servono di una qualunque edizione di Windows 10.

A ottobre 2023, Microsoft ha bloccato la possibilità di aggiornare a Windows 10 e 11 con i Product Key di Windows 7 e Windows 8.x: “l’offerta si è conclusa il 29 luglio 2016“, scriveva la società guidata da Satya Nadella. Eppure, nonostante in quel caso ci fosse un limite temporale, addirittura per più di 7 anni Windows 10 e Windows 11 hanno continuato ad attivarsi usando Product Key dei sistemi operativi di precedente generazione.

Credit immagine in apertura: Microsoft

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