Google ha annunciato di aver implementato un nuovo algoritmo per l’aggiornamento delle app sui dispositivi Android. Utilizzando il nuovo metodo file-by-file patching, sarà possibile ridurre le dimensioni dei pacchetti di aggiornamento, in media, del 65% e, in alcuni casi, fino al 90%.
Play Store invia al dispositivo che ha richiesto l’aggiornamento di un’app un file che descrive le differenze tra la versione correntemente installata e quella nuova, memorizzata sui server di Google.
Il nuovo sistema consente un notevole risparmio in termini di banda e di traffico, soprattutto nel caso in cui l’utente si serva di una connessione dati in mobilità.
Nel descrivere il nuovo approccio, Google ha spiegato che Netflix è l’applicazione che ha potuto godere maggiormente del sistema di aggiornamento file-by-file patching.
Se in precedenza l’aggiornamento di Netflix richiedeva il download di 16,2 MB di dati, adesso l’update può essere effettuato prelevando solo 1,2 MB (-92%).
Anche Google Maps e Gmail hanno potuto beneficiare della modifica riducendo la dimensione dei file di aggiornamento, rispettivamente, del 71% e del 59%.
Ovviamente ci sono anche i “contro”: l’installazione degli aggiornamenti richiede più tempo perché il dispositivo deve effettuare le operazioni di decompressione e ricompressione dei pacchetti in locale (consumando tra l’altro più batteria).
Google spiega i dispositivi mobili moderni potrebbero impiegare circa un secondo in più a megabyte per gestire la procedura.
Al momento il meccanismo file-by-file patching è stato attivato solo per gli aggiornamenti automatici.