L’app IO è un’applicazione per i dispositivi mobili che funge da punto di accesso unico per i servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione. Presentata nel 2020, l’app IO è adesso gestita da PagoPA. Il vantaggio principale per i cittadini consiste nel poter ricevere notifiche relative a scadenze o avvisi, senza più il rischio di dimenticarsi nulla. La sezione relativa ai pagamenti consente di gestire qualunque pratica con gli enti pubblici, saldando il dovuto attraverso un unico pratico strumento software. La novità, appena annunciata da PagoPA, è che anche Agenzia delle Entrate entra a far parte dell’elenco delle Pubbliche Amministrazioni integrate nell’app IO.
Cosa significa che Agenzia delle Entrate entra a far parte dell’app IO
Come abbiamo raccontato in altri nostri articoli, l’app IO ha il merito di invertire i rapporti tradizionalmente in essere tra Pubblica Amministrazione (PA) e cittadino. Di solito è quest’ultimo a farsi carico della gestione di scadenze e adempimenti. Nel caso di pagamenti ricorrenti, il cittadino di solito deve appuntarsi le date di invio di ciascun importo e cercare il canale giusto per saldare il dovuto.
Con IO, invece, il rapporto cambia: è l’ente pubblico che avvisa tempestivamente il cittadino informandolo quando c’è qualcosa da pagare. Inoltre, fornisce gli strumenti per ottemperare alla richiesta nei tempi previsti.
Nel caso dell’Agenzia delle Entrate, l’ente fiscale si occupa di informare il cittadino su rimborsi in arrivo, scadenze di contratti, adempimenti, rate e comunicazioni non recapitate. Sono però soltanto alcuni esempi delle comunicazioni ricevibili.
I messaggi arrivano sotto forma di notifiche push: ciò significa che non appena vi fosse qualche nuova comunicazione che riguarda il contribuente, la comunicazione apparirà nell’area superiore dello smartphone. Nel caso dei dispositivi Android, è importante non applicare le regole di risparmio energetico sull’app IO (scelta predefinita per molti telefoni). Diversamente, le notifiche potrebbe non essere visualizzate.
I servizi dell’Agenzia delle Entrate integrati nell’app IO
Previa autenticazione con SPID o CIE, all’avvio dell’app IO basta toccare l’icona Servizi in basso per rendersi conto che l’Agenzia delle Entrate mette per ora a disposizione del cittadino due strumenti: Comunicazioni per te e Le tue scadenze. Per impostazione predefinita, come avviene per qualunque altro ente pubblico che supporta IO, l’agenzia può contattare l’utente mediante l’applicazione, inviare notifiche push e ricevere le conferme di lettura.
Come accennato in precedenza, installando l’app IO ed effettuando l’autenticazione, si possono automaticamente ricevere comunicazioni da tutte le PA indicate nelle schede Nazionali e Locali nella sezione Servizi. Non ci sono passaggi aggiuntivi da svolgere.
Agendo sulle opzioni in figura, si possono eventualmente disattivare le comunicazioni nel caso di singoli enti.
Le cose importanti da ricordare
Le comunicazioni provenienti da enti pubblici, nazionali e locali, trovano il loro contenitore nella sezione Messaggi dell’app IO. Nel caso delle “cartelle di pagamento”, ci sono anche i riferimenti per effettuare i versamenti dovuti direttamente all’interno dell’app.
Di recente, gli sviluppatori hanno migliorato l’app in modo tale che su IO non sia più necessario ripetere l’autenticazione di frequente. La durata della sessione è infatti estesa di default a un anno: per sbloccare l’app IO è comunque richiesta la conferma del codice di sblocco che si utilizza per accedere al telefono, il riconoscimento del volto o quello dell’impronta digitale (protezione biometrica).
L’app IO è disponibile per i terminali Android e iOS; ad oggi non esiste una versione Web o installabile su PC desktop. Ciò che si può fare dalla pagina Gestisci l’accesso a IO, sempre previa autenticazione con SPID o CIE, si riduce alla possibilità di verificare la scadenza della sessione e di richiedere eventualmente l’uscita forzosa dall’app sul dispositivo mobile (Esci da IO).
Il riquadro Blocca l’accesso a IO può risultare utile solo nei casi in cui si sospettasse una compromissione della propria identità digitale.