L’AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha appena pubblicato due possibili schemi per l’accesso all’ingrosso alla rete fissa di Telecom Italia fino al 2017. L’obiettivo dell’autorità italiana è quello di favorire la concorrenza tra gli operatori di rete promuovendo allo stesso tempo nuovi investimenti.
Il tema è importante perché fissa le “regole del gioco” a cui tutti gli operatori debbono sottostare. L’AGCOM fissa due possibili schemi battezzandoli “alfa” e “beta”.
Con il primo (“alfa”), si considera l’intera Penisola come un mercato unitario che segue il precedente regolamento. Vengono in questo caso rafforzate le novità introdotte nel 2013 quali la riduzione dei prezzi all’ingrosso, l’accesso agli armadi stradali ed il vectoring multioperatore.
Il secondo scenario (“beta”) propone invece condizioni tariffarie differenziate per gli operatori in alcune zone d’Italia. Vengono chiamate “aree B” quelle zone del Paese ove si verifica la copertura, mediante almeno due reti ultrabroadband (a banda ultralarga, ad esempio in fibra ottica) diverse (quindi di operatori di rete differenti e concorrenti), di almeno due terzi dell’area coperta dalla centrale telefonica.
Le “aree A” sono invece le zone del Paese ove questa condizione non si verifica.
Per promuovere la concorrenza, nello scenario “A” vengono praticati prezzi inferiori così da favorire gli investimenti.
Con la proposta AGCOM, che sarà adesso sottoposta ad un iter di approvazione, si vuole assicurare la parità di trattamento dei vari operatori durante l’utilizzo delle infrastrutture di rete fissa Telecom Italia. La seconda proposta (“beta”), in particolare, vuole stimolare gli investimenti degli operatori e contribuire a rendere più rapido il passaggio alla fibra ottica (vedere Copertura fibra ottica: quello che c’è da sapere).
Il riepilogo dei canoni all’ingrosso praticabili fino al 2017 è consultabile nel documento pubblicato dall’AGCOM in questa pagina.