L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha ordinato a TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre di congelare gli aumenti che avevano annunciato con il ripristino della fatturazione a cadenza mensile.
Dal prossimo aprile tutti gli operatori di telefonia italiani, sia per le utenze fisse che mobili, hanno infatti annunciato il ritorno all’applicazione della fatturazione mensile: come osservato nell’articolo TIM, Vodafone e Wind Tre tornano alla tariffazione mensile: gli aumenti però permangono, tuttavia, gli aumenti applicati a suo tempo con l’introduzione delle tariffe rimodulate a 28 giorni sarebbero rimasti in vigore.
Si tratta di un esborso annuo aggiuntivo pari all’8,6% rispetto ai vecchi piani tariffari, in essere prima del passaggio alla fatturazione quadrisettimanale.
“Al fine di evitare il prodursi (…) di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e, in ultima istanza, per i consumatori, l’Autorità ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti“, scrive oggi l’AGCM.
Tradotto, l’Autorità italiana ritiene opportuno evitare qualunque ipotesi di “cartello” fra gli operatori.
Dal prossimo aprile, insomma, le tariffe a 28 giorni saranno ufficialmente vietate (oggi in molti casi continuano a essere ancora pubblicizzate e promosse) ma, d’altra parte, gli operatori non potranno applicare le stesse identiche modifiche per il recupero della fatturazione mensile.
Il provvedimento di AGCM fa il paio con quello di AGCOM che di recente aveva indicato agli operatori, intanto, di restituire gli importi trattenuti con l’applicazione della fatturazione a 28 giorni sotto forma di sconti in bolletta: Fatturazione a 28 giorni: rimborsi agli utenti sotto forma di sconto.