Agama, il nuovo installer Linux ancora in fase di sviluppo di openSUSE, ha rilasciato la sua nuova versione 11, che introduce diverse funzionalità e miglioramenti. In particolare, l’installer include openSUSE Slowroll come un nuovo sistema operativo di installazione supportato. Un altro punto forte è la significativa riorganizzazione dell’interfaccia web. Inoltre, quando si seleziona il sistema operativo, Agama 11 chiede agli utenti di impostare una password di root. Una volta inserite le credenziali, gli utenti vedranno una schermata principale aggiornata in cui il pulsante “Installa” è sempre a portata di clic. Inoltre, se vengono rilevati problemi di configurazione, il pulsante mostra un punto esclamativo e indica la sezione precisa che deve essere corretta.
Un’altra grande novità è che Agama diventerà l’installer ufficiale per SUSE Linux Enterprise Server (SLES) 16 e SLES for SAP Applications. Poiché le prime build di questi richiedono la registrazione dell’utente per accedere ai repository software, Agama ora rileva automaticamente se è necessaria la registrazione e offre un’interfaccia semplice per guidarti attraverso il processo. Similmente alla registrazione, gli utenti che vogliono installare SLES devono rispettare un contratto di licenza. A causa di questo requisito, Agama 11 introduce la fase di accettazione della licenza subito dopo aver selezionato un prodotto aziendale. La buona notizia è che gli utenti di openSUSE possono semplicemente saltare questa nuova funzionalità e continuare ad andare avanti senza interruzioni.
Agama: le altre novità introdotte dall’installer di OpenSUSE
Tra le altre novità, Agama 11 estende le capacità della sua interfaccia a riga di comando. Alla luce di ciò, ora è possibile eseguire lo strumento su una macchina mentre se ne installa un’altra, grazie al nuovo parametro –api, aprendo così la porta a scenari come installazioni remote o utilizzo di script che automatizzano le attività su più sistemi. Inoltre, lo sblocco basato su TPM per i dispositivi crittografati è ora completamente supportato. Gli utenti che necessitano della massima sicurezza, in particolare nelle distribuzioni automatizzate, possono optare per TPMv2 per sbloccare tutti i dispositivi crittografati senza problemi. I
Infine, oltre alle correzioni di bug, il team ha aggiornato alle ultime versioni dei tre linguaggi di programmazione che alimentano Agama (oltre alle rispettive librerie). Per rivedere tutte le modifiche nel nuovo installer Agama v11 è possibile consultare l’annuncio ufficiale pubblicato sul sito di openSUSE. Per coloro che sono ansiosi di vederlo in azione, il progetto ha rilasciato immagini di prova di Agama Live ISO. Questi possono essere avviati sia su sistemi virtuali e bare-metal, consentendo agli utenti di sperimentare in prima persona la nuova interfaccia e le nuove funzionalità.