Adobe invita gli utenti di Creative Cloud ad aggiornare: rischi di contestazioni legali

In forza delle eccezioni sollevate da terze parti, detentrici di alcuni diritti sulla proprietà intellettuale, Adobe si dichiara costretta a cessare prematuramente il supporto per le versioni più vecchie della suite Creative Cloud. Tutti i dettagli.

Da qualche giorno gli abbonati ad Adobe Creative Cloud hanno iniziato a segnalare la ricezione di alcune email con le quali l’azienda informa che le versioni più vecchie del prodotto non sono più supportate e dovrebbero essere immediatamente abbandonate anche dagli stessi utenti per evitare rischi di contestazioni.
Adobe spiega che continuando a usare vecchie versioni di Creative Cloud si potrebbero ricevere contestazioni a fronte della violazione dei diritti di proprietà intellettuale altrui.

Come viene spiegato in questa pagina, gli utenti sono invitati a disinstallare Photoshop 13, InDesign 8, Premiere Pro 6, After Effects 11, Animate 12, Audition 5, Lightroom 5, Prelude 1, Speedgrade 6, Captivate 2017, Media Encoder 7 e 6 sui sistemi Windows e macOS. A disinstallazione avvenuta, si potrà quindi procedere con l’applicazione delle versioni più aggiornate.

Qual è il motivo di tutto questo trambusto? Adobe non cita le terze parti che avrebbero sollevato eccezioni ma è altamente probabile che la decisione dell’azienda abbia a che fare con la causa intentata da Dolby a marzo 2018. La società richiese ad Adobe il versamento di royalty che si sostiene non siano state pagate a fronte dell’utilizzo delle tecnologie Dolby in vari software.
Chiesti ad Adobe i chiarimenti del caso, la società ha preferito non offrire alcuna conferma e non fare nomi. I portavoce di Adobe si sono limitati a osservare che ci sono vertenze legali in corso e non è possibile non escludere a priori un coinvolgimenti degli utenti che continuassero a usare versioni dei software Creative Cloud non autorizzate.

Inutile dire che gli abbonati ad Adobe Creative Cloud sono loro stessi sul piede di guerra contestando all’azienda che non è possibile migrare da una versione del software a un’altra nel bel mezzo di un progetto e che ci sarebbero differenze tra una release e quelle successive tali da introdurre incompatibilità e difformità nello sviluppo di ciascun lavoro.

Frattanto, sui forum Adobe una rappresentante dell’azienda ha commentato che gli utenti possono usare senza problemi le ultime due versioni del pacchetto Creative Cloud.

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