Si chiamava Creative Suite la raccolta di software per il disegno grafico, lo sviluppo di pagine web e la realizzazione di contenuti audio e video sviluppata e distribuita da Adobe. Usiamo l’imperfetto perché la società di San José (California) ha appena deciso di mettere nel cassetto la suite presentata per la prima volta dieci anni fa e regolarmente aggiornata nel corso degli ultimi anni.
Tutti gli sforzi si concentreranno, d’ora in avanti, su Creative Cloud, la soluzione per l’elaborazione di immagini e foto, video, contenuti audio e web che si scrolla di dosso il concetto di software funzionante in ambito locale. Il software di Adobe si trasforma in un servizio, utilizzabile dagli utenti previo acquisto di una licenza la cui validità è limitata nel tempo.
Molteplici le applicazioni incluse nella nuova offerta Creative Suite: dagli strumenti creativi, ai prodotti rivolti a designer e sviluppatori web, sino ad arrivare ai servizi per la condivisione di file, la collaborazione e la pubblicazione di app e siti Internet. L’elenco, consultabile a questo indirizzo, vede – come punta di diamante – applicazioni quali Photoshop CC (acronimo di Creative Cloud), Illustrator, InDesign, Dreamweaver, Premiere Pro, Effects ed Acrobat XI.
Adobe Creative Suite 6 resterà ancora in commercio ma non verrà più aggiornato con l’introduzione di nuove funzionalità, se non per ciò che riguarda la correzione di bug e di problamtiche relative alla compatibilità con i vari sistemi operativi supportati. In ogni caso, come confermato dai portavoce di Adobe, non verrà rilasciata alcuna Creative Suite 7.
Per attrarre nuovi clienti, Adobe proporrà (da giugno) l’accesso gratuito alle soluzioni integrate nella nuova Creative Suite per 30 giorni. Scaduto tale periodo di prova, l’utente potrà eventualmente abbonarsi ottenendo il “visto” per l’utilizzo di una singola applicazione (al prezzo di 24,59 euro mensili; nell’offerta sono compresi 20 GB di spazio cloud) oppure dell’intera suite (a 61,49 euro al mese).