Adobe promette che presto sarà semplice gestire i “Flash cookies” direttamente dal browser web senza dover fare riferimento a questa pagina web. Diversamente dai cookie di tipo tradizionale, i Flash cookie non possono essere gestiti o rimossi dalla finestra delle impostazioni del browser. Fino a qualche tempo fa, inoltre, i Flash cookie ignoravano completamente alcune regolazioni legate alla privacy come, per esempio, la cosiddetta navigazione in modalità “incognito”.
La nuova API messa a disposizione da Adobe è un'”invenzione” partorita con la collaborazione di Mozilla, Google ed Apple. Grazie al suo impiego, gli utenti potranno cancellare, direttamente dalle opzioni del browser, tutti i vari Flash cookie eventualmente memorizzati sul sistema (conosciuti anche come Local Shared Objects, LSO). Non sarà quindi più necessario ricorrere alla pagina web disponibile sul sito di Adobe.
L’inedito meccanismo (NPAPI:ClearSiteData) dovrebbe debuttare, in primis, all’interno di Google Chrome nel giro di qualche settimana. Con questa mossa, Adobe ha voluto reagire alla ridda di critiche che nei mesi scorsi le sono state rivolte. La stessa Federal Trade Commission (FTC) statunitense, aveva osservato come la difficoltosa gestione dei Flash cookie favorisse l’uso di questo strumento da parte di organizzazioni interessate a tracciare le abitudini di navigazione degli utenti.
Rispetto ai classici cookie HTTP, i Flash cookie possono gestire un notevole quantitativo di dati: si passa dai 4 KB dei primi ai 100 KB dei secondi. I Flash cookie, inoltre, non hanno una data di scadenza impostata di default e sono memorizzati in più locazioni, sulla medesima macchina: anche andando alla ricerca dei file con estensione .SOL, sarà piuttosto difficoltoso individuarli (in questo articolo abbiamo approfondito il tema dal punto di vista tecnico). In queste pagine, invece, abbiamo illustrato come i Flash cookie possano potenzialmente rappresentare una minaccia per la privacy.