La tecnologia LTE (Long Term Evolution) è stata già abbracciata dai vari operatori telefonici nazionali con TIM, Vodafone e 3 Italia che stanno dando il via, proprio in questi giorni, alle rispettive offerte commerciali. La banda larga ad altissima velocità, fruibile in mobilità – da un dispositivo compatibile oppure sfruttando un’apposita chiavetta USB – è già arrivata in città quali Roma (TIM e Vodafone), Milano (TIM e Vodafone), Torino (TIM), Napoli (TIM), Acuto (Frosinone; 3 Italia). Adiconsum però riporta in auge un problema del quale già si è parlato nei mesi scorsi.
Attraverso le parole del presidente di Adiconsum Pietro Giordano, si esprime preoccupazione per un problema che potrebbe verificarsi con l’attivazione della rete LTE su tutto il territorio nazionale. La nuova modalità di connessione a banda larga può sfruttare le bande di frequenza a 800, 1.800, 2.000 e 2.600 MHz. Mentre i 2 GHz sono stati sostanzialmente snobbati da tutti gli operatori telefonici, la trasmissione dei dati avverrà attraverso le altre tre finestre. Secondo quanto emerso, TIM farà ad esempio funzionare la sua rete LTE sui 1.800 MHz ma non è detto che gli altri operatori facciano altrettanto (la scelta, oltre che su motivazioni tecniche, è basata sui lotti di frequenza che sono stati assegnati alla fine dell’asta indetta dallo Stato).
Giordano teme che dal 1° gennaio prossimo le reti LTE operative sugli 800 MHz possano causare gravi problemi per la corretta ricezione del segnale digitale terrestre: “se non verranno risolti i problemi delle interferenze tra frequenze a 800 MHz (ex canali 61-69, ora assegnati ai servizi di banda larga mobile) e TV l’accensione (delle nuove reti LTE a banda larga, n.d.r.) provocherà problemi alla ricezione dei canali televisivi trasmessi in digitale terrestre, con il conseguente oscuramento tv, per risolvere il quale, in assenza di precise regole che pongano i costi a carico delle aziende di TLC, le famiglie saranno costrette ancora una volta ad affrontare spese per acquistare i filtri anti interferenze per le proprie antenne, nonostante i tanti costi già sostenuti per il passaggio alla TV digitale“.
Per evitare problemi, Adiconsum chiede l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, con la partecipazione al tavolo tecnico che già vede la partecipazione dei rappresentanti del Ministero, degli operatori delle telecomunicazioni e della Fondazione Ugo Bordoni.