Addio Google: Apple verso DuckDuckGo per la modalità privata di Safari?

I progetti di Apple per il motore di ricerca predefinito della modalità privata di Safari: i dubbi su DuckDuckGo e la questione Google.
Addio Google: Apple verso DuckDuckGo per la modalità privata di Safari?

Apple ha recentemente reso più semplice l’utilizzo di alternative alla ricerca Google nella modalità di navigazione privata del browser Safari. In questo senso, però, il colosso di Cupertino sembra voler andare ancora oltre. L’azienda starebbe infatti considerando di rendere DuckDuckGo il motore di ricerca predefinito per tale modalità di navigazione.

Come riportato da Leah Nylen di Bloomberg, le informazioni sono venute alla luce quando Amit Mehta, il giudice distrettuale statunitense che gestisce il processo antitrust statunitense sul motore di ricerca di Google, ha reso pubbliche le trascrizioni delle testimonianze del CEO di DuckDuckGo Gabriel Weinberg e del vicepresidente senior di Apple John Giannandrea. Quest’ultimo, tra le altre cose, ha lavorato come responsabile della ricerca di Google prima del suo attuale ruolo in Apple.

Weinberg ha affermato nella sua testimonianza che la sua azienda ha avuto circa 20 incontri con Apple riguardo a questa possibilità. Lo stesso CEO sembrava positivo rispetto a questa introduzione, anche se non è ancora andata a buon fine.

A quanto pare, infatti, Giannandrea sembra avere idee diverse rispetto al capo del progetto DuckDuckGo. Secondo il vicepresidente senior, infatti, il marketing sulla privacy del motore di ricerca sarebbe in qualche modo incongruente con la filosofia che lo contraddistingue dalla concorrenza. Questo perché in realtà lo stesso si basa su Bing per alcuni suoi meccanismi.

Tutto ciò, a prescindere, non esclude che vi sia ancora un piano per quanto riguarda la modalità privata di Safari e un cambio del motore di ricerca adottato.

Google, Apple e DuckDuckGo: questione di motori di ricerca

Queste conversazioni sono avvenute nel contesto più ampio del processo antitrust rispetto a Google, che, secondo alcune stime, rappresenta il 90% del mercato delle ricerche online. È noto che Apple ha un accordo molto redditizio con il colosso di Mountain View per utilizzare il motore di ricerca di quest’ultimo come opzione predefinita in Safari, che è il browser Web predefinito su iPad, Mac e, soprattutto, iPhone.

Precedenti testimonianze di processi hanno rivelato che Apple e Microsoft stessero considerando una partnership ad ampio raggio o addirittura un’acquisizione che avrebbe portato Bing, proprietà di Microsoft, a diventare il motore di ricerca predefinito per Mac e iPhone. Secondo quanto riferito, Apple ha creduto per un certo periodo che l’unica alternativa praticabile a Google sarebbe stata quella di sviluppare un proprio motore di ricerca, progetto che finora non ha visto la luce.

Da parte di DuckDuckGo, un portavoce dell’azienda è stato citato in Bloomberg affermando che il motore di ricerca adotta misure per impedire “hosting e fornitori di contenuti di creare una cronologia delle tue ricerche“, in contrasto con l’affermazione di Giannandrea secondo cui DuckDuckGo non ha un approccio così improntato sulla privacy come vorrebbe far credere.

Fonte: arstechnica.com

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