Alphabet, la “casa madre” di Google, ha annunciato l’abbandono di Project Loon, iniziativa che è sempre stata considerata a carattere sperimentale e che forniva connettività di rete a banda ultralarga nelle aree remote del pianeta grazie a una “cintura” di palloni aerostatici: Project Loon cresce ancora: con meno palloni si coprono aree più vaste.
Il progetto fu presentato a giugno 2013 e ha permesso il lancio del primo servizio Internet commerciale in Kenya a luglio utilizzando circa 35 palloni per coprire, dal cielo, un’area vasta qualcosa come 50.000 chilometri quadrati.
Loon fornito la connettività di rete nelle zone del globo colpite da disastri naturali: ricordiamo gli sforzi che furono compiuti nell’area di Porto Rico dopo l’uragano Maria nel 2017 e in Perù dopo un terremoto nel 2019.
Il progetto Loon è stato quindi un successo totale, si spiega da Alphabet ma la strada verso la trasformazione verso un servizio commerciale si è dimostrata molto più lunga e rischiosa di quanto previsto e sperato.
A questo punto un team specializzato si occuperà, nei prossimi mesi, di dismettere tutte le attività di Loon procedendo alla rimozione dei palloni aerostatici. In Kenya la connettività continuerà a essere fornita fino al prossimo marzo e per venire incontro alla popolazione e alle organizzazioni senza scopo di lucro attive nel Paese, Alphabet ha confermato che verserà 10 milioni di dollari per contribuire a sostenere le imprese e le organizzazioni per le spese di connettività Internet, per l’imprenditorialità e l’istruzione.
Loon non è l’unico progetto innovativo che Alphabet ha deciso di accantonare: l’azienda ha ad esempio chiuso lo scorso anno Makani, che mirava a utilizzare turbine eoliche attaccate a una sorta di aquiloni per creare elettricità da energia rinnovabili.
Nel 2016 era stata invece decretata la fine del progetto Foghorn con cui si studiava come creare carburante pulito dall’acqua di mare.
Maggiori informazioni sull’addio a Project Loon sono state pubblicate su Medium.