Accusa ad Elon Musk: Grok si "ispira" alle risposte di ChatGPT?

Imbarazzo Grok: sta davvero copiando spudoratamente ChatGPT? Dubbi e riflessioni sul nuovo chatbot di Elon Musk.

Ad appena pochi giorni dal suo lancio Grok ha già scatenato le prime polemiche. Il chatbot lanciato da xAI, startup di Elon Musk, è infatti stato accusato di plagiare ChatGPT.

La nuova piattaforma legata a X, durante i test dello scorso weekend, avrebbe portato a galla alcune risposte un po’ troppo simili a quelle fornite dal chatbot di OpenAI.

Secondo quanto riportato da un utente, tale X Jax Winterbourne, Grok avrebbe chiaramente citato le policy di ChatGPT in seguito al rifiuto di fornire una risposta riguardante la creazione o la modifica di malware. Il messaggio in questione sembra essere: “Temo di non poter soddisfare tale richiesta, poiché va contro la politica sui casi d’uso di OpenAI“.

Un semplice copia-incolla di un dipendente pigro? Forse. Ma vi sono altre e inquietanti segnalazioni che andrebbero a smascherare Grok.

Alcune risposte di Grok sollevano dubbi: ma c’è anche chi cerca di dare una spiegazione logica

L’utente X noto con il nickname @matifasis, approfondendo una richiesta con più prompt e individuando un potenziale problema si è visto restituire un messaggio del tipo: “Se desideri segnalare un problema con le mie risposte, puoi contattare il team di supporto inviando un’e-mail a support@openai.com“.

Vi è anche chi fornisce una potenziale spiegazione a questo comportamento. Un ricercatore xAI impegnato sullo stesso progetto, ovvero Igor Babuschkin, ha negato fermamente che Grok vada a copiare ChatGPT.

Secondo il ricercatore, il nuovo chatbot avrebbe attinto alle risorse presenti in rete, andando proprio a selezionare le risposte di ChatGPT. Per Babuschkin, infatti, la rete è letteralmente invasa di output forniti da ChatGPT e tutto ciò avrebbe “inquinato” Grok.

L’esperto ha poi voluto gettare acqua sul fuoco spiegando come “Questa è stata una grande sorpresa per noi quando l’abbiamo notato per la prima volta. Per quello che vale, il problema è molto raro e ora che ne siamo a conoscenza faremo in modo che le versioni future di Grok non presentino questo problema. Non preoccuparti, per creare Grok non è stato utilizzato alcun codice OpenAI“. Nonostante quanto appena detto, sono in molti a sospettare che il chatbot si sia ispirato un po’ troppo al suo competitor.

Non tutti sanno che Elon Musk è stato uno dei fondatori di OpenAI. Il miliardario di origini sudafricane, però, ha lasciato la compagnia nel 2018 a causa di disaccordi riguardo le politiche della stessa.

Fonte: dailydot.com

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