Un’organizzazione europea per la protezione della privacy, ovvero NOYB, ha presentato un reclamo formale alle autorità austriache per quanto concerne il browser Mozilla Firefox. Secondo l’organizzazione, da luglio Firefox starebbe infatti tracciando gli utenti senza il loro consenso.
A finire sotto la lente di ingrandimento di NOYB sarebbe stata la funzionalità del browser per la protezione della privacy, ovvero Privacy-Preserving Attribution (PPA). Questa, sviluppata attraverso una partnership tra Mozilla e Meta, è stata proposta agli utenti a partire dallo scorso 9 luglio, attraverso la versione 128 di Firefox.
Questa funzione, attivata di default sul browser, vedono i siti Web che pubblicano annunci chiedere a Firefox di archiviare i dati relativi agli annunci nel browser. Questo agisce generando report di conversione, inviando gli stessi ai siti Web, sotto forma di contenuto anonimo e crittografato.
Ciò permetterebbe alle piattaforme di ottenere dati riguardanti l’utenza, utili per il marketing, andando però a tutelare la privacy del singolo utente. Secondo NOYB, questo meccanismo non funziona come dovrebbe.
Firefox e la sua funzione attivata di default hanno sollevato dubbi riguardo la protezione della privacy
In realtà il sistema proposto è simile a Privacy Sandbox di Google, una nuova tecnologia di tracciamento aspramente criticata e considerata una violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE.
Stando a quanto sostenuto dall’avvocato Felix Mykolisch di NOYB, Firefox si sarebbe trasformato in uno strumento per misurare gli annunci. Secondo il legale le intenzioni di Mozilla sarebbero buone, ma il PPA sembra essere destinato a diventare un’altra tecnica per tracciare gli utenti. L’attivazione predefinita della funzione sul browser, in tal senso, non sembra migliorare la posizione di Mozilla.
La stessa compagnia ha però voluto rispondere alle accuse: “Non c’è dubbio che avremmo dovuto ascoltare di più i suggerimenti esterni nei nostri sforzi per migliorare la pubblicità online e ci impegneremo a fare meglio in quest’ambito. Crediamo ancora che il PPA sia un passo importante verso il miglioramento della privacy su Internet e non vediamo l’ora di lavorare con NOYB e non solo per chiarire qualsiasi incomprensione riguardo il nostro approccio“.