Account ufficiale di OpenAI su X sfruttato per truffa criptovalute

Un account ufficiale di OpenAI su X protagonista suo malgrado di una truffa a tema criptovalute: ecco cosa è successo.

Nella serata di ieri, lunedì 23 settembre, un account ufficiale di OpenAI è stato preso di mira da alcuni cybercriminali che, dopo averne preso il controllo, ne hanno abusato per diffondere una frode riguardante una criptovaluta fittizia, chiamata $OPENAI.

L’account in questione, ovvero @OpenAINewsroom, viene in genere utilizzato per diffondere notizie relative all’operato della famosa startup e può vantare quasi 54.000 follower. Il post riportava un messaggio del tipo “Siamo molto felici di annunciare $OPENAI: il token che colma il divario tra la tecnologia AI e blockchain“. Nello stesso, venivano poi spinti gli utenti a fare richiesta per ottenere i token, con tanto di link verso un fantomatico sito di OpenAI che in realtà risultava dannoso.

Una volta che le potenziali vittime sono state direzionate verso una pagina specifica, veniva richiesto agli stessi di collegare il proprio wallet crittografico per ritirare i presunti token. Compiere questo tipo di azione, in realtà, permetteva ai cybercriminali di rubare tutte le criptovalute presenti nel portafoglio.

L’account OpenAI Newsroom, lanciato all’inizio di questo mese, non ha rilasciato informazioni in merito a quanto accaduto, limitandosi a cancellare il post.

Scam e criptovalute: il caso dell’account di OpenAI è solo l’ultimo di una lunga serie

Questo modus operandi da parte dei cybercriminali non è di certo una novità. Le criptovalute, già da diversi anni, hanno catturato l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo, sfruttando i social network (e non solo) per trarre in inganno migliaia e migliaia di ignari utenti.

Poco più di un anno fa, per esempio, è stato individuato e smantellato un network di circa 1.000 siti che operava proprio in questo ambito. Altre truffe nel contesto delle criptovalute riguardano falsi schemi di ricompensa che, per certi versi, ricordano un grande classico delle frodi, ovvero il famigerato “principe nigeriano“.

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