L’introduzione delle nuove tecnologie nel contesto della ristorazione, a quanto pare, apre anche la strada a nuove e preoccupanti strategie nel contesto del cybercrimine.
Secondo quanto affermato da Dianne de Guzman, vicedirettrice di Eater SF, si stanno diffondendo online alcune truffe che riguardano ristoranti e account degli stessi sui social network.
In tal senso, sono stati individuate delle frodi che promettono, attraverso l’invio di denaro, di ricevere degli sconti su una cena in un determinato locale. Secondo il San Francisco Chronicle, fenomeni di questo tipo sono in forte crescita. La testata giornalistica ha riportato come, in più casi, i truffatori hanno sfruttato account Instagram falsi per spacciarsi ristoranti e attività commerciali di vario tipo, non solo sul territorio americano.
Gli account falsi, in genere, utilizzano nomi simili a quelli autentici dei social media dell’azienda. Nel caso di John’s Grill, l’account duplicato funzionava come @johnsgrillsf_, e il carattere di sottolineatura era l’unica caratteristica distintiva dal profilo del vero ristorante @johnsgrillsf.
Account Instagram falsi e ristoranti: pioggia di casi in USA (e non solo)
Altri truffatori utilizzano falsi account di ristoranti o aziende, contattano i clienti e li inducono a fare clic su un link che spinge le vittime a reimpostare le loro password, molto probabilmente portando a una truffa di tipo phishing. Questo tipo di truffa, perlomeno all’estero, non è di certo una novità. A più riprese, negli scorsi mesi, sono stati segnalati casi simili.
A quanto pare anche le piattaforme non sembrano essere particolarmente reattive quando si tratta di intervenire. Segnalare una pagina a Instagram, infatti, comporta risposte molto lente (giorni, se non settimane) offrendo ampio spazio di manovra ai cybercriminali.
Il contesto americano, in questo senso, rappresenta quello più tartassato. A tal proposito, si è espressa anche Hala Hijazi della Commissione per i diritti umani di San Francisco dichiarando che se Instagram non gestirà questi account aziendali falsi in modo adeguato, i legislatori “Potrebbero dover essere coinvolti prima o poi“.