TIM, di concerto con Huawei si preparano per l’imminente “ondata” di dispositivi facenti parte del mondo Internet delle Cose (o IoT, Internet of Things).
Durante l’edizione di quest’anno del Mobile World Congress, TIM e Huawei hanno siglato un accordo volto a promuovere il nuovo mercato IoT che presto dovrebbe iniziare ad assumere dimensioni importanti.
TIM realizzerà a Torino il primo Open Lab per la ricerca e l’innovazione nel mondo NB-IoT (Narrowband IoT).
Con l’appellativo Narrowband IoT ci si riferisce a quelle tecnologie, generalmente basate sull’utilizzo dello spettro di frequenze LTE (ma anche eventualmente 3G) che consentono di ottimizzare la copertura in ambienti chiusi dei dispositivi IoT favorendo la diffusione di soluzioni a basso costo, contraddistinte da consumi energetici ridottissimi.
Huawei ricorda come ci si trovi ormai immersi “nell’era 4.5G” in cui l’impiego di soluzioni IoT sarà la chiave per far spingere l’acceleratore sull’innovazione.
La tecnologia NB-IoT può essere infatti adottata in molteplici campi: nell’ambito del sistema delle rilevazione dei contatori energetici, nella logistica, nell’agricoltura smart, oltre che nella sicurezza, finanza, trasporti e nell’automazione industriale.
TIM, per bocca di Gabriela Styf Sjoman, Responsabile di Engineering & TILab, spiega che la “collaborazione con Huawei accelererà la standardizzazione internazionale e stimolerà sinergie industriali con altri partner anticipando la progettazione di servizi e soluzioni innovative“.
Nell’articolo abbiamo spiegato cosa si intende per IoT e quali vantaggi porta l’estensione della rete Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.