Per gli appassionati di Intelligenza Artificiale e gli addetti ai lavori impegnati nel settore, si tratta di una vera e propria doccia fredda. A quanto pare OpenAI posticiperà di nuovo il rilascio del tanto atteso modello GPT-5.
Il lancio della nuova AI, previsto per metà 2024, era poi stato fissato a dicembre. Questo almeno fino alla conferma di un ulteriore slittamento da parte di OpenAI. Stando a quanto affermato dalla compagnia, il motivo di questi ritardi è legato alle sfide da affrontare, dai problemi tecnici ai costi elevati fino agli imprevisti legati all’addestramento.
Una prima fase di test, nome in codice Arrakis, è stata avviata a metà 2023, rivelando ulteriori problemi, soprattutto per quanto concerne l’elaborazione dei dati. Tutto ciò ha fatto lievitare non solo i tempi, ma anche i costi che OpenAI ha dovuto affrontare.
Niente rilascio di GPT-5 per fine 2024: ecco perché
La compagnia si è ben presto resa conto di come i dati online non sono sufficienti per plasmare GPT-5, ciò ha portato a creare dei set di dati ex novo. Il tutto si è tradotto con l’assunzione di esperti in diversi settori, offrendo una quantità enorme di informazione con però costi di tempo e denaro enormi.
OpenAI ha dunque deciso di concentrarsi su modelli con capacità di ragionamento avanzato. Questi, pur richiedendo più tempo per elaborare dati, risultano di solito più efficaci nelle risposte. Il risultato di questo percorso così tortuoso è l’annuncio di Sam Altman che, poco tempo fa, ha confermato che GPT-5 non vedrà la luce nel 2024.
Nonostante le tempistiche non rispettate, la compagnia sembra comunque restare ottimista, in quanto i grandi sforzi che stanno affrontando dimostrano come i confini dell’AI sono stati già spinti oltre ogni più rosea aspettativa. Nonostante ciò, GPT-5 potrebbe sbloccare ulteriori frontiere con risvolti inaspettati per questa tecnologia.