Mark Zuckerberg ha trascorso un mercoledì piuttosto “complicato”. Il numero uno di Facebook è stato infatti ascoltato presso la commissione servizi finanziaria della Camera negli Stati Uniti. I legislatori del Congresso hanno duramente criticato, nel corso dell’audizione, la posizione assunta dalla società di Menlo Park rispetto a varie tematiche. Sotto la lente c’era soprattutto Libra, la nuova crittovaluta che Facebook sta preparando e che secondo alcuni funzionari potrebbe essere causa di problemi per il sistema finanziario globale.
L’aria che tira attorno a Libra non è delle migliori: Visa, Mastercard, PayPal e eBay sono alcuni dei partner “della prima ora” che hanno deciso di rivedere il loro impegno nel progetto, anche sulla scorta delle dichiarazioni pervenute nelle ultime settimane da governi e banche centrali. La Svizzera ha già dato il suo benestare per ospitare il quartier generale della crittomoneta voluta da Facebook ma nuvole nere si addensano su Libra e su Calibra, la controllata che si occuperà della gestione dei servizi finanziari legati a Libra e sovrintenderà l’accesso al network da parte di soggetti terzi.
Il presidente della commissione, Maxine Waters, ci è andata giù pesante accusando Zuckerberg di volersi sottrarre alle disposizioni legislative. Quest’estate la Waters aveva inviato in Svizzera una delegazione per raccogliere maggiori informazioni sulla struttura e sulle attività della Libra Association, presentata come un’associazione senza scopo di lucro che renderà più semplice trasferire denaro in ambito nazionale e oltre confine. Zuckerberg ha più volte descritto lo spirito filantropico che ha portato alla nascita del progetto Libra: l’idea è quella di erogare servizi finanziari di base in tutto il mondo, mettendoli anche a disposizione di coloro che non hanno conti bancari e consentire, tra le altre cose, un risparmio di 25 miliardi di dollari per chi si muove spesso da un Paese all’altro e deve sostenere tasse e commissioni.
La Waters è di altro avviso spiegando che “rimangono le preoccupazioni nel permettere a una grande azienda tecnologica di creare una valuta globale alternativa, controllata privatamente” e aggiungendo che è invece palese la volontà di Facebook di usare Libra per rafforzare il suo business.
Zuckerberg ha difeso il progetto ammettendo che la cattiva reputazione che Facebook si è guadagnata di recente in merito al tema della gestione della privacy non configura la sua società come “miglior messaggero” per la diffusione di Libra. Per questo motivo ha dichiarato che sarà Libra Association a guidare completamente il progetto d’ora in avanti. Certo è, come ha ammesso Zuckerberg, che Libra potrebbe avere un ruolo essenziale nell’ampliare i margini di guadagno di Facebook relativamente alla vendita di inserzioni e messaggi pubblicitari.